Doppia fila in gara: la tecnica per andare più forte e faticare meno

Nicola Checcarelli
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Doppia fila in gara: la tecnica per andare più forte e faticare meno

Nicola Checcarelli
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La doppia fila in gara è una tecnica che permette ad un gruppo di ciclisti di viaggiare ad alta velocità risparmiando più energia possibile. Ogni ciclista, dunque, soprattutto se ha velleità agonistiche, dovrebbe conoscerla ed affinarla.

Se avete iniziato a gareggiare sin dalle categorie giovanili, avrete sicuramente dimestichezza  con la doppia fila. Ma se vi siete avvicinati al mondo del ciclismo e delle Gran Fondo in età più adulta, per voi questo concetto potrebbe risultare un po’ più complesso da capire.

doppia fila

Team Cervelo. Foto Luigi Sestili.



Per comprendere di cosa si stratti ci possono essere di grande aiuto le trasmissioni in diretta delle corse dei Professionisti, poiché ogni volta che c’è una fuga in atto da parte di un piccolo gruppo di ciclisti, vedrete che questi pedalano in doppia fila.
Osservate con attenzione come procedono su due file parallele e il modo metodico, veloce e a rotazione continua, con cui si danno il cambio.
Questo è detto, appunto, a doppia fila.
Nei primi 20 secondi del video qui in basso potete vedere un ottimo esempio di doppia fila.

Per realizzare una doppia fila efficace è necessario essere almeno in 4.
Il numero ideale è intorno a 10, ma in realtà non c’è un numero massimo di ciclisti che può comporre un gruppo per viaggiare in doppia fila. L’unico rischio, quando si è in tanti, è che si possa generare un po’ di confusione in fase di cambio.
Tuttavia, se la doppia fila è ben fatta, più è numeroso il gruppo, meno si fa fatica poiché si avrà più tempo per stare a ruota.

Probabilmente è più facile da vedere che da spiegare, ma in parole povere la doppia fila è una tecnica basata sull’alternanza, veloce e costante, del ciclista che si trova in testa al gruppo, che dopo poche pedalate al massimo sforzo si sposta di lato e lascia spazio a chi si trova alla sua ruota. Tutto questo con una rotazione regolare e continua.

Ovviamente, come dice il nome stesso, alla base della doppia fila c’è la disposizione del gruppo di ciclisti che deve essere su due file parallele.
Una di queste file viaggia più veloce e quindi risale il gruppo. Questa è la fila in cui si profonde il maggiore sforzo.
L’altra fila pedala qualche km/h più lentamente, scorrendo verso la coda. Quando ci si trova in questa fila è il momento in cui si può tirare il fiato.

Doppia fila

Quando parte una fuga i Pro' si organizzano subito in doppia fila per fare più velocità possibile. Foto Giroditalia.it

L’obiettivo con cui è nata questa tecnica è quello di poter andare più forte possibile, pur rimanendo solo per pochi secondi al vento, quindi risparmiando energie. Normalmente, dunque,  è una tecnica che si utilizza quando si è in fuga o quando un gruppo è in “caccia” della fuga. Lo sforzo profuso in queste situazioni è comunque massimale.

Tuttavia la doppia fila può essere utilizzata con successo anche durante le Gran Fondo, quando dopo le prime asperità si sono formati dei gruppi non troppo numerosi.
In questo caso l’obiettivo non sarà quello di effettuare il massimo sforzo in assoluto, ma quello di riuscire a pedalare ad una velocità regolare e abbastanza sostenuta per concludere la prova con un buon tempo, senza però stare costantemente al vento, quindi risparmiando energie.

Doppia fila

Anche senza profondere lo sforzo massimo, la doppia fila è una tecnica che permette di viaggiare a buona velocità facendo meno fatica. Foto Bmc Pro Team.

In sintesi l’obiettivo della doppia fila può essere duplice:

  • Viaggiare alla velocità più alta possibile profondendo il massimo sforzo.
  • Risparmiare energie, ma riuscire comunque a pedalare ad una velocità accettabile e costante.

A questo punto speriamo di essere riusciti a farvi capire in che modo viene realizzata la tecnica della doppia fila e perché è così utile. A seguire aggiungiamo qualche consiglio per metterla in pratica nel migliore dei modi.

NON “STRAPPARE”
E’ un termine che si usa in gergo ciclistico, ma rende bene l’idea.
Significa che l’intensità della doppia fila deve essere il più possibile costante. Affinché una doppia fila possa avere successo il segreto sta nella regolarità.
In un gruppo di atleti c’è sempre qualcuno più in forza degli altri. L’obiettivo, però, deve essere quello di trovare una velocità che vada bene per tutti, almeno fino alle ultimissime fasi di gara, in modo da permettere a tutti i componenti del gruppo di dare i cambi con continuità.

doppia fila

La regolarità nei cambi e un andatura costante sono i segreti per realizzare una doppia fila efficace. Foto Giroditalia.it

Per realizzare una doppia fila veloce ed efficace, infatti, è necessario trovare un sottile equilibrio tra tutti i componenti del gruppo (la cosa è difficile poiché i vari ciclisti possono avere età, livello fisico, capacità tecniche molto diverse). Qualsiasi cosa possa turbare questo equilibrio è controproducente, compreso un aumento eccessivo della velocità.

DARE  CAMBI CON FLUIDITA’
E’ un aspetto direttamente legato a quello precedente, ma altrettanto fondamentale. La fase di cambio in testa alla fila, infatti, è una delle più delicate ed è molto importante poiché se non è ben fatta può danneggiare quell’equilibrio di cui vi abbiamo parlato.
Il cambio deve essere dato con fluidità, spostandosi dalla fila che risale a quella che scende appena avete superato il compagno del gruppo che ha tirato prima di voi.

Doppia fila

Il momento del cambio in testa alla fila è uno dei più delicati. Deve essere effettuato con fluidità, spostandosi dalla fila che risale a quella che scende, senza movimenti bruschi. Team Cervelo. Foto Luigi Sestili.

Cercate di rimanere più “stretti” possibile, cioè più vicini possibile al ciclista che si trova sull’altra fila. Più il gruppo è compatto, meno vento si prende e quindi meno fatica si fa.
Il tutto senza fare movimenti bruschi che possono provocare sbandante o cadute.

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Più le due file sono "strette", quindi i corridori sono vicini tra loro, più si resta riparati dal vento. Ma ci vuole molta pratica e abilità di guida. Team Cervelo. Foto Luigi Sestili.

TIRARE TUTTI (FINCHE’ SI PUO’)
Se ci si ritrova in fuga insieme, oppure se si è in un gruppetto che si è formato dopo diverse asperità di una Gran Fondo, si presuppone che le forze siano abbastanza livellate. Se qualcuno comincia a saltare i cambi gli altri componenti si possono indispettire, si genera malumore. Altri cominciano a non tirare e ben presto la doppia fila si rompe e l'andatura rallenta.

Per questo motivo è importante scegliere una velocità di crociera che possa permettere a tutti di tirare. Meglio viaggiare 1 o 2 km/h più piano, ma in maniera regolare, che tirare più forte col rischio di rompere la doppia fila dopo pochi chilometri.
Se invece proprio non ce la fate più, ditelo con chiarezza agli altri compagni del gruppo e mettevi in coda senza entrare nel “giro” dei cambi. Piazzatevi  alla fine del gruppo al centro delle due file. In questo modo farete meno fatica e non danneggerete la doppia fila.

SCEGLIERE LA ROTAZIONE GIUSTA IN BASE AL VENTO
In caso di assenza di vento, oppure di vento a favore o contrario, il senso di rotazione con cui vengono dati i cambi in testa alla fila è indifferente.
Invece, nel caso in cui ci sia vento laterale, il senso di rotazione diventa fondamentale e si può interpretare in maniera diversa in base all’obiettivo del gruppo.

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In questa foto i corridori sono disposti a ventaglio. Il vento, nel caso specifico, arriva dalla sinistra dei corridori. Foto Giroditalia.it

Se l’obiettivo è quello di viaggiare a velocità costante, risparmiando energie, allora la fila che risale, cioè quella che profonde maggiore sforzo, dovrà trovarsi dalla parte più esposta al vento. In questo modo la fila più lenta potrà risparmiare ancora più energie.
In questo caso, insomma, se il vento viene da destra la fila più veloce dovrà essere proprio quella di destra.

Doppia fila

La doppia fila serve per viaggiare alla massima velocità possibile, oppure per tenere una buona velocità di crociera senza spendere troppe energie, come in questa foto. Foto Team Trek-Segafredo.



Se invece l’obiettivo del gruppetto che viaggia in doppia fila è quello di procedere alla massima velocità, allora l’impostazione sarà esattamente opposta.
La fila veloce (cioè quella che risale), dovrà essere al riparo dal vento per viaggiare alla massima velocità. In questo caso quando vi troverete nella fila che scende verso la coda sarete più esposti al vento e quindi il dispendio energetico sarà comunque superiore.
Ma d’altronde, come abbiamo appena sottolineato, in questo caso l’obiettivo è quello di andare più forte possibile.

Nel video qui sotto le immagini spiegano con chiarezza come sviluppare una doppia fila in caso di vento laterale. Se il vento è molto forte ci sarà la classica disposizione a ventaglio.

Come avrete capito la doppia fila è una tecnica molto utile ed importante ma per poterla mettere in atto con successo è necessaria pratica ed esercizio. E’ difficile farla bene se non l’avete mai provata.
Per questo, se volete affinare la vostra tecnica, cercate di metterla in atto tutte le volte che se ne presenta l'occasione. Maggiore sarà la vostra pratica e migliore sarà la realizzazione della doppia fila.

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Sull'autore
Nicola Checcarelli

Passione infinita per la bici da strada. Il nostro claim rappresenta perfettamente il mio amore per le due ruote e, in particolare, per la bici da corsa. Ho iniziato a pedalare da bambino e non ho più smesso. Ho avuto la fortuna di fare della bici il mio lavoro, ricoprendo vari ruoli in testate di settore, in Regione Umbria per la promozione del turismo in bici, in negozi specializzati. Con BiciDaStrada.it voglio trasmettervi tutta la mia passione per le due ruote.

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