Cyclowax è un nuovo marchio fondato da tre amici di Gand (Belgio) uniti dalla passione per il ciclismo.
La missione è quella di rendere facile ed accessibile a tutti il metodo della ceratura a caldo della catena. Tecnica che fino ad oggi è sempre stata ritenuta di nicchia e per pochi simile per certi aspetti ai trattamenti applicati agli sci.
Una soluzione - in voga fin dagli anni '70 quando veniva applicata la paraffina - che oggi viene utilizzata su pista, nel triathlon nel ciclocross (ne abbiamo parlato QUI) e anche su strada.
Alex Dowsett, ad esempio, lo scorso novembre per il suo assalto al Record dell'Ora ha utilizzato una catena "waxed" ovvero cerata. QUI tutti i dettagli.
Una scelta non è casuale: le catene cerate a caldo sono più scorrevoli e "veloci" rispetto a quelle trattate con un classico lubrificante secco o umido e permettono di ridurre gli attriti allungando la vita utile dei componenti meccanici.
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Cyclowax: la storia e quel test segreto...
Durante il primo lockdown (marzo 2020) Jakob, Philippe e Frederik (foto sotto) hanno iniziato a mettere in forma il loro progetto secondo il modello di business di una start-up.
Una catena sporca non crea solo un danno estetico, ma influenza anche la prestazione.
I lubrificanti di qualsiasi natura creano uno strato umido che attrae lo sporco e in poco tempo creano quella famosa pasta nera che finisce per segnare polpacci e capi d'abbigliamento dei ciclisti meno esperti.
Il metodo proposto da Cyclowax è lontano dai soliti canoni di pulizia e manutenzione. All'apparenza può sembrare sofisticato e laborioso, per pochi appunto.
Secondo Jakob, Philippe e Frederik i tempi di pulizia della bici e ceratura a caldo sono inferiori rispetto ai minuti richiesti per completare un normale lavaggio.
Questo perché l'impiego della cera, oltre a non attrarre sporco, agevola le operazioni di sgrassaggio al punto che non sono necessari particolari detergenti per pulire la bici. Basta un po' d'acqua e sapone neutro.
Operazioni che ho eseguito personalmente percorrendo oltre 3.000 km tra luglio e dicembre 2021 con una catena 11v cerata a caldo. Ho avuto la fortuna, infatti, di prendere parte alla fase di test e sviluppo di Cyclowax assieme ad altri 140 ciclisti amatori da tutta Europa sottoscrivendo un accordo di non diffusione e divulgazione.
All'inizio, lo confesso, ero molto scettico poi una volta messo a regime il sistema... è difficile tornare indietro.
Chiaro: ci sono dei vantaggi evidenti, ma anche dei limiti.
Ad esempio è necessario pulire, asciugare e cerare la catena subito dopo essere rientrati da un'uscita con pioggia o strada bagnata/umida. Il trattamento deve essere ripetuto ogni 400 km con clima secco, ma attenzione stiamo parlando del miglior metodo di lubrificazione a fondo della catena.
E non è un caso se anche altri marchi propongono le così dette "gemme" di cera che però devono essere scaldate con attrezzature casalinghe (es. multicooker), artigianali o professionali. La tecnica viene proposta anche da alcuni negozi.
Con Cyclowax la prospettiva cambia: si può trattare la catena in maniera agile, ovunque vi sia accesso ad un allacciamento elettrico da 220v.
Il metodo Cyclowax
Il primo ed unico scoglio da superare è la messa a regime del metodo Cyclowax.
È necessario decontaminare tutta la trasmissione da ogni tipo di sporco e traccia di grasso.
Per far questo Cyclowax ha messo a punto uno starter kit (foto sotto) che include:
- detergenti specifici ed ecologici (detergente + soluzione alcolica),
- fornello scaldacera,
- tappetino protettivo,
- filo d'ottone con anello di chiusura,
- supporto catena in acciaio inossidabile,
- catena con falsamaglia (10/11/12v),
- spazzola a setole morbide,
- panni in microfibra.
Tutti i materiali impiegati sono riciclabili e compostabili e tutti gli imballi non adottato plastiche monouso.
Una volta pulita la trasmissione è possibile installare la catena già provvista di trattamento grazie alla partnership che Cyclowax ha stabilito con l'azienda tedesca Wipperman che da oltre 100 anni produce catene a rulli e componenti per l'industria meccanica e che è attiva nel mondo del ciclismo con il marchio Connex.
Per eseguire il trattamento è necessario rimuovere e piegare la catena inserendo tra le maglie il filo d'acciaio. A seguire è necessario scaldare il fornello ad una temperatura di 100°C con all'interno il blocco cera (foto sotto) e la catena.
L'operazione a caldo richiede 10'. Una volta conclusa è necessario appendere la catena all'apposito supporto in dotazione per 5' (foto sotto). Infine, è possibile procedere all'installazione finale inserendo la falsamaglia. È possibile toccare la catena con le mani, la cera viene facilmente rimossa con un normale risciacquo.
È possibile monitorare molti i parametri di utilizzo (km percorsi, trattamenti rimanenti, sostituzione blocco cera, lunghezza catena, etc) tramite la web app my.cyclowax.com che consente la sincronizzazione con Strava.
Un occhio all'ambiente
La durata media di una catena è influenzata da diversi fattori.
Per produrre una componente in acciaio di qualsiasi entità serve, inoltre, una buona dose di energia.
La ceratura a caldo di Cyclowax permette di allungare la vita utile della catena fino a tre volte in più. Ogni blocco garantisce una percorrenza massima di 3200 km o otto trattamenti.
Ciò significa minor energia per la produzione del componente e una vita utile maggiore.
Si genera così un risparmio, economico per il ciclista, che strizza l'occhio anche all'ambiente. Senza contare il fatto che non sono più necessari detergenti specifici per la pulizia dell'intera bicicletta.
Cyclowax propone il pre ordine del suo starter kit che verrà spedito a partire da giugno 2022.
Con la medesima modalità è possibile prenotare i blocchi cera (basic, performance e performance pro) oltre alle catene Connex 10/11/12v compatibili Shimano, Sram e Campagnolo.
Prezzo
Starter kit: 179 Euro
Blocchi cera: 16 Euro (basic), 18 Euro (performance), 24 Euro (performance pro)
Catene: a partire da 59 Euro
Il trattamento Cyclowax è dedicato a bici da strada, gravel e MTB.
Per maggiori informazioni: cyclowax.com
Qui sotto alcuni consigli utili per una corretta lubrificazione.
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Sull'autore
Giovanni Bettini
"I poveri sono matti" diceva Zavattini. Anche i ciclisti oserei dire. Sono diventato "pazzo" guardando Marco Pantani al Tour de France 1997 anche se a dire il vero qualcosa dentro si era già mosso con la mitica tappa di Chiappucci al Sestriere. Prima le gare poi le esperienze in alcune aziende del settore e le collaborazioni con le testate specializzate. La bici da strada è passione. E attenzione: passione deriva dal greco pathos, sofferenza e grande emozione.