Cosa resta di IBF 2025? I numeri e 3 certezze

Redazione BiciDaStrada.it
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Cosa resta di IBF 2025? I numeri e 3 certezze

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Da venerdì a domenica. 72 ore trascorse a tutto gas tra novità, incontri, sorrisi, aggiornamenti, confronti, strette di mano, critiche costruttive e pacche sulle spalle. Ci portiamo a casa prima di tutto questo da IBF 2025.

L'umanità dietro la passione: motore invisibile di un evento giunto all'8° edizione che continua a mietere record.

  • • Oltre 63mila presenze in tre giorni (record assoluto, 57mila lo scorso anno);
  • • 1.000 arrivi in bici;
  • • più di 25mila sessioni test;
  • oltre 600 i marchi rappresentati neI paddock del Misano World Circuit Marco Simoncelli, un luogo che sta diventano sempre di più anche "casa nostra".

È la dimostrazione che condividere spazio e tempo oltre uno schermo, in barba ai social e ai commenti da tastiera, fa bene. A ognuno di noi, alle Aziende del settore, a tutti.

In fondo: quale altro sport può vantare un evento dedicato gratuito dove ogni generazione trova pane per soddisfare la propria voglia di ciclismo?
È veramente difficile da trovare un'altra cornice dove l'appassionato si ritrova, magari in via del tutto casuale, a camminare di fianco a un Campione e può scambiarci anche due parole.

IBF 2025

Teniamoci stretto Italian Bike Festival con i suoi pro e i suoi contro (che sono sempre meno a nostro avviso) anche perché è un'occasione per fare il punto della situazione, tracciare una linea e individuare una prospettiva.
Se non ci siete stati, ma siete curiosi di sapere in che direzione va il mercato, nei tre video qui sotto abbiamo cercato di raccontarvi novità, prodotti, curiosità che ci hanno colpito di più:

IBF 2025: cosa abbiamo capito

Ogni giorno a fine giornata, stanchi ma felici, la nostra redazione si è radunata attorno al tavolo.
Alla fine di IBF 2025 dai nostri confronti sono emerse 3 certezze: la consacrazione definitiva del gravel, l'ascesa sempre più potente dei marchi cinesi, la tendenza (finalmente) ad una normalizzazione dei prezzi.

1 - Sempre più gravel

Non è azzardato definire il 2025 "l'anno del gravel". Le proposte dedicate agli sterrati leggeri aumentano, conquistano e talvolta sostengono i conti di alcune Aziende che magari non sono riuscite a raccogliere i frutti sperati su altri fronti.
E il 2026 non sembra esser da meno, visto che una buona fetta delle principali novità viste a Misano era proprio dedicata al gravel.

Il panorama tecnico rimane variegato. Il gravel racing sembra essere il segmento più in crescita, anche se il minimo comune denominatore comune a quasi tutte le novità riguarda il passaggio ruota sempre più abbondante.
Le geometrie vengono ritoccate sulla base delle evidenze raccolte nel fuoristrada e i passaggi ruota max 700x50c, ad esempio, finiscono per replicare sviluppi dello pneumatico paragonabili ad una gomma 29x2,1'' da Mtb.

Un interessante report diffuso da marketreportanalytics.com, riassunto nell'aerogramma qui sotto, evidenzia come il "mercato globale delle bici da strada e gravel è destinato a una significativa espansione, con un valore stimato di circa 15.000 milioni di dollari entro il 2025, con un tasso composto di crescita annuale (CAGR) dell'8,5% nel periodo di previsione fino al 2033".

chart Road and Gravel Bikes

E ancora...

"Questa robusta crescita è alimentata principalmente dal crescente interesse per il ciclismo ricreativo, dalla crescente popolarità del ciclismo d'avventura e del bikepacking e da una crescente attenzione alla salute tra i consumatori".

"La domanda di biciclette versatili, in grado di affrontare sia strade asfaltate che terreni sterrati, come le bici gravel, è un fattore chiave, che attrae una fascia demografica più ampia alla ricerca di esplorazione e fitness".

Messa in altri termini: il mercato del gravel è "giovane", orizzontale, affascinante e, se vogliamo, più democratico. La questione sicurezza stradale, con la cronaca nera ricca di notizie che colpiscono e avviliscono quasi quotidianamente la comunità ciclista, fa il resto.

2 - L'ascesa dei marchi cinesi

Non è una novità, ma una potente conferma.
A Misano, anche quest'anno, i cinesi li abbiamo visti e incontrati.

Abbiamo stretto la mano di Joyce Xu (foto sotto), fondatrice e titolare del marchio d'abbigliamento Darevie (si pronuncia dervie, acronimo di dare to win) sempre più popolare tra gli amatori.
Vengono da noi, vogliono vedere, capire, esplorare. E c'è un perché...

IBF 2025

I numeri dicono che la Cina sta vivendo in ritardo quello che noi abbiamo vissuto un paio di stagioni fa, ovvero, la contrazione della domanda.
La passione per il ciclismo nel paese del dragone è letteralmente esplosa a metà 2022 per raggiungere l'apice nel 2023 con una coda favorevole fino a metà 2024.

Il calo emerge leggendo i bilanci consolidati di diverse realtà che guidano il settore, vedi Shimano, che nel report Q2 2025 (disponibile QUI), conferma quanto rilevato nel primo trimestre: "In Cina, la ripresa economica è rimasta debole, principalmente a causa dell'impatto della prolungata recessione nel
settore immobiliare e del crollo dei consumi personali"
.

In soldoni anche da quelle parti i bei tempi sono finiti e la deflazione con il calo dei prezzi sembra alle porte. Le eccedenze non godono più della medesima rotazione. Di conseguenza i marchi cinesi abituati a lavorare dietro le quinte come fornitori OEM iniziano a promuovere i loro brand cercando vetrine e nuovi sbocchi commerciali.

L'esempio più eclatante è il debutto di XDS nel World Tour. Più di recente segnaliamo l'utilizzo in occasione dell'ultimo Tour de France di pedivelle Elilee e cassette Sixweel da parte del team Bahrain Victorious (vedi foto sotto). 

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La presenza diretta di Darevie a IBF 2025 costituisce la testimonianza di un atteggiamento che sta mutando. L'ulteriore novità, da non sottovalutare, è che l'accesso ai marchi cinesi non è più riservato all'acquisto diretto on-line, ma sempre più spesso sarà possibile in negozio, poiché distributori e commerciali più o meno note li stanno iniziando a proporre in Italia nei loro cataloghi.

Due esempi in tal senso, ma non sono gli unici, sono rappresentati dai componenti Magene presenti allo stand Gist (vedi reel sotto) e dalle bici Seka distribuite da DSB-Bondandrini (nell'articolo più in basso tutti i dettagli).

 
 
 
 
 
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3 - La normalizzazione dei prezzi

Una sfumatura emersa anche sopra, ma che deve essere interpretata con una doppia ottica: locale e mondiale.

Da un lato non si arresta la proposta del lusso.
A Misano allo stand Bianchi erano presenti la Specialissima RC e Oltre RC Founder Edition. Solo 85 esemplari proposti ad un prezzo di 21.885 euro.

Altro esempio recente la Pinarello Dogma F Luxter Green 1K. 50 esemplari numerati a mano proposti a 25mila euro: letteralmente "fumati" in poche ore.

Proposte fuori scala e in controtendenza che si contrappongono a numerosi aggiornamenti dove il prezzo è ritoccato al ribasso (per la gioia dei consumatori).
La Giant TCR Advanced Pro Dura-Ace 2026, ad esempio, allestita con ruote proprietarie SLR 0 dotate di raggi in carbonio, verrà proposta a 7.999 euro.

Le nuove ruote Cosmic SLR 45 Disc 23 mm aggiungono i cuscinetti ceramici togliendo dal listino 250 euro (1.999 euro). Le nuove Miche Kleos sono proposte a quasi 400 euro in meno rispetto al modello precedente. E in questa direzione sono andati anche parecchi "top brand" che hanno rivisto al ribasso, anche in modo consistente, i propri listini.
Il concetto che (finalmente) sta emergendo in modo chiaro anche all'interno della bike industry è che per vendere serve avere un prodotto tecnicamente valido, ma anche un prezzo competitivo. C'è chi lo ha capito prima di altri e sicuramente ne trarrà un bel vantaggio competitivo...

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La Whistle Vaero 2R Dura-Ace Lite. Prezzo? 5.849 euro...

Passare un po' di tempo in questi stand annotando informazioni da condividere con voi ci ha permesso di allungare le orecchie per capire ancora di più ciò che il pubblico avverte come priorità.

Insomma lo scenario è variopinto.
È evidente che il settore del ciclismo è cambiato, che si è aperto al mondo e a tanti mercati fino a 20 anni fa praticamente inesistenti.
Sono cambiate le logiche. Prima il prodotto lo pedalavi. Ora lo vivi.

La bici come una Ferrari o una borsa di Louis Vuitton ci può stare, anche se non può essere questa l'unica leva e che non tutti i marchi possono andare in questa direzione. Gli altri devono trovare soluzioni alternative, incentrata sul rapporto qualità/prezzo.

Le previsioni circa il prossimo futuro della bike industry non sono facili da delineare.
IBF 2025, però, sembra aver emesso più di un verdetto...

QUI tutti i nostri articoli e gli approfondimenti sulle novità 2026.



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