Cosa mette in valigia un professionista per il Giro d’Italia?
Domenico Pozzovivo
lo ha svelato in diretta sui canali social di Raffaele Ferrara.

Cosa c’è nella valigia di un professionista al Giro?
Come si organizza un corridore che deve partecipare ad una grande corsa a tappe?
Qual è la routine quotidiana prima e dopo la gara?

Lo scopriamo grazie alla chiacchierata, svolta su Instagram, tra l’ex ciclista professionista e Pozzovivo, uno dei suoi amici e ospiti più affezionati.



Il corridore del team Qhubeka Assos ha parlato dei preparativi in vista del Giro e ha svelato qualche curiosità che ci permette di capire meglio cosa mette in valigia un professionista per un Grade Giro.

Qui sotto trovate il video completo della puntata. L’intervento di Pozzovivo inizia dopo circa 1 ora e 19 minuti.
Più in basso una sintesi del botta e risposta tra Pozzovivo e Lello Ferrara.

 

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– Chi la fa la valigia? Tu o tua moglie?
Io, mia moglie interviene solo in caso di emergenza.

– Quante valigie porti?
Una valigia, un trolley, uno zaino e una busta con pasta proteica senza glutine da mangiare in certe occasioni.
In aggiunta abbiamo anche due borse per il freddo che sono a disposizione nelle due macchine che seguono la corsa.

– Cosa c’è nella borsa del freddo?
– Nelle borse del freddo c’è tutto il necessario per affrontare le giornate più fredde: abbigliamento antipioggia e antivento, guanti lunghi, manicotti, gambali e un paio di scarpe e di occhiali per ciascuna borsa.

Cosa mette in valigia un professionista al Giro?
Lello Ferrara

– Cosa c’è all’interno della valigia?
– Quattro completi composti da maglia e pantaloncino, due body (con tasche) da usare nelle gare in linea.
Non sono un grande amante dei body, ma molti corridori ormai lo usano per l’80% delle tappe. A volte, nelle frazioni più corte, qualcuno utilizza addirittura i body da cronometro che non hanno le tasche, ma che vengono dotati di tasche provvisorie più piccole.
L’abbigliamento intimo da gara è composto da maglie a manica corta felpate, primaverili, estive e retate per le giornate più calde, ma anche a manica lunga, felpate, non da utilizzare in gara ma a fine tappa, quando le condizioni climatiche lo richiedono.

– Caschi, occhiali, guanti e scarpe quanti ne porti da casa?
Due occhiali, due guantini da gara, un paio di scarpe.
Non è necessario il casco, visto che ne è dotata la squadra. I caschi necessari sono comunque tre: uno aperto, uno chiuso e quello da cronometro.
In via eccezionale, in questo caso, Domenico dovrà portare il casco da crono da casa, in quanto lo ha utilizzato per allenarsi visto che influisce sulla posizione.

– Quanti pigiami?
Basta un solo pigiama, in quanto è facile da lavare ed asciugare.

– Cosa succede appena terminata la tappa?
Si toglie rapidamente il numero e ci si spoglia, l’abbigliamento viene messo in una sacca a rete con il proprio nome e viene fatta avviare la lavatrice.
All’arrivo in albergo si fa un rapido giro in asciugatrice e si mette a stendere il tutto, in pratica il giorno dopo potremmo correre con lo stesso completo, anche se per comodità non succede.

Cosa mette in valigia un professionista al Giro?

– Passando alla parte tecnica della bici, quante bici servono e con che rapporti correrai?
Le bici a disposizione sono 5: 3 da corsa e 2 da cronometro, più alcuni telai.
Utilizzerò principalmente una guarnitura 53×39 e cassetta posteriore 11-32, in alcune tappe ho il dubbio del 36 anteriore ma, a differenza di molti corridori che lo utilizzano frequentemente, non mi piace troppo.

– Quali coperture utilizzerai?
Tubolari per le tappe e tubeless per le cronometro.

– Tappa preferita? Come studiate le tappe?
– La tappa in cui mi piacerebbe andare forte è quella di Cortina con Fedaia e Giau; le tappe abbiamo modo di studiarle su una piattaforma di utilizzo esclusivo dei corridori del WorldTour in cui ci sono tutte le info necessarie.

– Tappe o classifica?
– Partirò per fare classifica; se andrà male punterò alle tappe.

– Quando vai a dormire?
– Durante il Giro d’Italia gli orari sono spostati molto in avanti perché si cena tardi e non riesco a dormire appena mangiato.
In genere mi addormento per mezzanotte, tanto le tappe partono abbastanza tardi e c’è il tempo necessario per riposare la mattina successiva.

Per seguire Raffaele Ferrara su Instagram: lelloferrara3.0