Chiudo la porta ed esco in bici.
Casco in testa, anzi, caschi in testa.
Io e le mie due figlie.
Strade deserte e un nucleo famigliare.
Piccolo giro intorno a casa, fintanto che le gambe ce la fanno.
E fintanto che le mani resistono al freddo.
In montagna cโรจ la neve e sulle guance si sente.
Piccoli colpi di pedale e traiettorie a zig-zag.
Papร , portami con te.
Un giorno mi porti con te?
Quanto a lungo posso ancora rimandare questo appuntamento?
Quindi, caschi allacciati e via.
La strada รจ deserta e fa un poโ meno paura.
Ai papร e ai bambini.
E oggi mi metto in sella non per fare il bravo papร , ma per mettere loro in strada.
In un giorno โrossoโ, il 26 dicembre, quando la strada รจ una cosa diversa.
E una volta tornato a casa, oggi, mi sono accorto di aver conosciuto altre facce delle mie solite strade.
Adesso perรฒ si parteโฆ
Non sei tu, ma รจ la strada che guida
In barba alla tecnica di guida, ai navigatori Gps e ai tanti articoli da esperti che leggete su questo sito.
Quando sei in strada e sei piccolo รจ la strada che decide la tua velocitร .
In discesa lei ti fa andare.
In salita ti respinge.
Lei, mia figlia Anna, ha 6 anni, quindi รจ piccola e questa cosa la sa.
Con la ovvietร di chi sa riconoscere il giorno dalla notte.
E io, 44 anni, sono ancora convinto di essere il โdominatoreโ della stradaโฆ
Lโasfalto vecchio chiede rispetto
Rugoso, ruvido, irregolare.
E lento.
Lโasfalto vecchio ti fa andare piรน piano e ti fa traballare il manubrio.
Eโ come una vecchietta che va piano, mi dice Anna, e quindi io devo andare piano.
Si fa piรน fatica ad andare veloci dove invece la strada cerca di farti andare piano.
Ma perchรฉ papร ?
Perchรฉ questa strada รจ come una signora anziana.
E quindi le si deve portare rispetto, ascoltare la sua storia e i capire suoi perchรฉ.
La strada non puoi prevederla
Tieni la destra.
Pedala di fianco a me.
Controlla la velocitร .
Attenta in curva: non puoi sapere cosa cโรจ dietro lโangolo.
Perchรฉ la strada รจ la scena di chi va.
Dellโattore viaggiatore.
Eโ un palco gigantesco e la porta di casa รจ il tuo sipario.
Si apre a tutti ed รจ sempre di scena.
Cosa ti puoi aspettare dalla strada?
Cosa imparerai oggi dalla strada?
Cosa ti succederร oggi in strada?
Chi incontrerai in strada?
Tieni la destra e sii pronta, sii pronto.
Presto saranno i bambini ad insegnare a noi la strada.
Mani gelate e sorrisi
Fa niente se cola il naso.
O se le mani fanno male per il freddo.
O se le scale di casa sono diventate allโimprovviso piรน difficili.
Eโ quando esci dal tepore del focolare che impari.
Eโ quando sbagli strada che impari.
Sbaglia e sorridi.
E se capiterร di farlo ancora, pazienza: ho perso il conto di quante ne ho sbagliate io.
Sorridi e vai avanti, perchรฉ la strada รจ sempre lunga.
A qualunque etร .
Di nuovo a casa.
Di nuovo tepore e le mani si riscaldano.
Non importa quanto lontano o quanto veloci eravamo.
Se ci siamo fermati lungo la salita o se in discesa avevamo paura.
Stiamo imparando a conoscere la strada.
Un giorno, magari, anche il fuori strada.
Stiamo diventando dei ciclisti di nuova generazione.
Con altre consapevolezze, certezze, ambizioni e timori.
E in un periodo cosรฌ anomalo le nostre solite rotte cambiano volto.
Prima di lamentarcene o di essere una facile preda della frustrazione, andiamo a conoscerle.
A piedi o in bici.
La nostra zona rossa รจ comunque Italia.
Nonostante tutto, รจ ancora Italia.
E poter uscire sulle strade deserte dโItalia รจ un gran bel privilegio.
Ai bambini basta una storia e un poโ di fantasia per essere felici.
E ai grandi serve di tornare bambini.
Con il naso che cola, le guance rosse e il sorriso in faccia.
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