La Specialized Tarmac SL 7 di Peter Sagan è una delle bici più ammirate dai tifosi al Giro d’Italia, ma non tutti hanno la possibilità di poterla vedere da vicino.

Ve la mostriamo nel dettaglio in questo articolo, analizzando le caratteristiche tecniche e qualche particolarità, come ad esempio il manubrio usato dal campione Slovacco, che a quanto ci risulta non è ancora in commercio.

Tarmac SL 7 di Peter Sagan

Partiamo dal telaio.
Sagan è alto 184 cm e pedala su una misura 56.
Peter ha il busto molto lungo rispetto al cavallo e dunque ottimizza la posizione in sella utilizzando un attacco da 140 mm, che gli permette di stare sufficientemente allungato.
Se scegliesse un telaio 58 potrebbe utilizzare un attacco più corto, ma sarebbe troppo alto con il busto e quindi poco aerodinamico.

Tarmac SL 7 di Peter Sagan




La colorazione è diversa rispetto a quella utilizzata dagli altri corridori della Bora-Hansgrohe. Si tratta della grafica Sagan Collection 2020, che riporta il nome e le iniziali del corridore. I colori sono scuri, ma la verniciatura glitterata ai raggi del sole esplode in una miriade di tonalità di verde e non passa di certo inosservata.

Analizzando la parte anteriore della bici l’occhio ci è caduto sul manubrio utilizzando da Sagan, che non è il classico Aerofly II con cui sono equipaggiate di serie le S-Works Tarmac SL 7.
Si tratta sempre di una piega aerodinamica in carbonio, che permette il passaggio interno dei cavi, ma con una forma leggermente meno schiacciata.
Nella parte frontale si legge la scritta Rapide.
Non abbiamo notizie specifiche in merito, ma probabilmente si tratta di un prototipo che Sagan sta usando, in attesa che venga lanciato ufficialmente sul mercato…

Tarmac SL 7 di Peter Sagan

Tarmac SL 7 di Peter Sagan

La bici è equipaggiata con gruppo completo Shimano Dura Ace Di2, comprensivo di misuratore di potenza R9100P.
La bici utilizzata per la tappa di Montalcino aveva una guarnitura 53-39 con aste da 172,5 mm, ma i meccanici della Bora ci hanno rivelato che Peter alterna questa dentatura con quella 54-42, in base al percorso.

Dura Ace sono anche i pedali, mentre il movimento centrale è firmato Ceramicspeed.
Rispetto a quasi tutte le altre bici, sulla Tarmac SL 7 la centralina del Di2 non è posizionata al posto di uno dei tappi del manubrio, ma sulla parte posteriore del reggisella dedicato.

Tarmac SL 7 di Peter Sagan

Tarmac SL 7 di Peter Sagan

In merito ai freni, troviamo un disco da 160 mm sull’anteriore e uno da 140 mm sul posteriore, soluzione ormai condivisa da quasi tutti i Pro’, anche per una questione di compatibilità con il cambio ruota.

Tra le particolarità, vi facciamo notare l’uso dei comandi satellite Shimano SW-R610 Sprinter, montati sulla parte interna della piega manubrio.
Molto amati dai velocisti, oggi sono utilizzati da un’ampia fetta di corridori in gruppo, poiché permettono di azionare il cambio posteriore anche con le mani basse, magari durante uno scatto o uno sprint.
Il comando destro scala verso i rapporti più duri, il sinistro sale su quelli più agili.

Tarmac SL 7 di Peter Sagan

Le ruote sono le Roval Rapide CLX, con canale interno da 21 mm e profilo differenziato: 51 mm sull’anteriore e 60 mm sul posteriore.
Questo modello è compatibile solo con camera d’aria e normalmente i corridori della Bora lo utilizzano con i copertoncini Specialized S-Works Turbo Cotton da 26 mm.

Tarmac SL 7 di Peter Sagan

Sulla bici preparata alla viglia degli sterrati di Montalcino, però, abbiano notato un dettaglio strano: l’utilizzo del modello RapidAir, ovvero della versione tubeless, ma montato con camera d’aria.

Onestamente non siamo riusciti a scoprirne la motivazione, ma possiamo immaginare che una scelta del genere sia stata fatta per la maggiore resistenza della copertura e quindi per ridurre il rischio di forature.

Tarmac SL 7 di Peter Sagan

A concludere l’allestimento della Tarmac SL 7 di Peter Sagan troviamo una sella Specialized Romin Evo e nastro manubrio Supacaz.

Tarmac SL 7 di Peter Sagan

Per maggiori informazioni:
specialized.com
bora-hansgrohe.com

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