#rispettiamocinstrada è l’hashtag con cui viene promosso l’evento che si svolgerà il 23 febbraio a Roma.
Ma è anche la chiave di volta per garantire, a tutti, maggiore sicurezza.
Personalmente, e vi assicuro che non mi era mai successo prima d’ora, da qualche tempo quando salgo in bici ho un po’ di paura.
Una sensazione che, come me, immagino riguardi molti altri ciclisti.
E non è per nulla piacevole…
Cerco di evitare le strade più trafficate, pongo massima attenzione in prossimità di rotonde e incroci, faccio tutto quello che posso per tutelarmi, ma è chiaro che non si può far finta di niente di fronte alla strage quotidiana che miete vittime sulla strada.
Ciclisti e pedoni, in primo luogo, ma non solo.
Secondo i dati ISTAT, nel 2018 sono state 3.334 le vittime di incidenti stradali, di cui 219 ciclisti (quasi uno al giorno) e 612 pedoni.
E la situazione pare destinata a peggiorare…
Una cosa inaccettabile!
In un paese civile non si può aver paura per godere della propria passione.
Ma anche semplicemente per muoversi in modo ecologico o raggiungere il lavoro senza usare l’auto.
In queste condizioni, un genitore come può essere contento se il proprio figlio vuole iniziare a correre in bici.
Oppure, con quale spirito le persone “comuni”, quelle che non fanno ciclismo per sport, possono avere voglia di scegliere la bici come mezzo di trasporto quotidiano?
C’è una soluzione?
Forse sì, e si chiama rispetto reciproco.
Da pretendere quando siamo in bici.
Ma anche da offrire agli altri utenti della strada.
Cerchiamo, anche noi, di spingere verso una convivenza civile (su strada e non), di rispettare le regole, di porre un freno a quell’odio che si è creato tra ciclisti e automobilisti.
Servono a qualcosa gli insulti reciproci, in strada o sui social?
A mio avviso no, se non a fomentare inutile cattiveria, che accresce ancor di più i nostri rischi.
Perché, in caso di incidente, anche se la colpa non è nostra, siamo noi quelli a rimetterci di più.
Procediamo senza intralciare il traffico, evitiamo comportamenti pericolosi, rispettiamo semafori e precedenze, se serve “riprendiamo” chi nel nostro gruppo non lo fa.
Ringraziamo con la mano chi ci supera in sicurezza o chi ci avvisa del sorpasso con un leggero colpo di clacson.
Dispensiamo un sorriso a chi ci lascia passare ad un incrocio o attraversare la strada anche senza avere la precedenza.
Non siamo tenuti a farlo, è vero.
Anzi, dovremmo esigere quest’attenzione da parte degli altri utenti della strada. Dovrebbero essere comportamenti “normali” in un paese civile.
Ma siamo in una situazione fuori controllo e tutto quello che può servire a recuperare una pacifica convivenza e a salvare vite umane deve essere fatto.
E’ arrivato il momento di cambiare qualcosa.
Serve un aiuto dalle istituzioni, ma sappiamo che i tempi sono lunghi.
Servono percorsi ciclabili e una revisione completa del sistema di infrastrutture stradali, ma non sappiamo se e quando arriverà.
Servono (servono?) sanzioni più severe per chi guida senza rispettare le regole.
Il primo cambiamento, però, quello che può salvare molte vite, deve arrivare dal basso, da un incontro/confronto civile e misurato tra tutti gli utenti della strada.
A questo proposito, citiamo un passaggio riportato nel “Manifesto” dell’evento #rispettiamocinstrada che ci sembra particolarmente significativo: “Non interessa additare colpevoli e stigmatizzare condotte sbagliate, ma sradicare, tutti assieme, la causa di certi comportamenti.
Quasi tutti siamo allo stesso tempo automobilisti, pedoni, ciclisti e motociclisti e quindi utenti a diverso titolo della strada. Tutti siamo quindi parte del problema. Tutti assieme dobbiamo unirci per risolverlo.
[…] Non servono battaglie o contrapposizioni che non porterebbero a nulla ma un lavoro serio e determinato, con un approccio costruttivo e collaborativo”.
L’appuntamento con #rispettiamocinstrada è per il 23 febbraio, alle ore 11, al Colosseo.
Un evento a cui partecipare numerosi per far sentire la nostra voce.
Ma non dimentichiamo che dovrà essere solo un punto di partenza.
Per maggiori informazioni: facebook.com/Rispettiamocinstrada
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Foto d’apertura: Credits Denis Klero/Red Bull Content Pool