Lo chiamano il Principe di Matera. Ammirato, invidiato, criticato.
359 granfondo disputate, 79 vittorie assolute più altre 103 volte sul podio. Tommaso Elettrico (Team CPS, foto sotto) è un nome che dal 2008 lascia il segno nel mondo delle granfondo, in un modo o nell’altro…

Tommaso Elettrico
Foto: facebook.com/tommasoelettrico

35 anni ed un passato modesto da Junior con la maglia della Giusti per l’Edilizia, in Toscana.
A seguire il passaggio tra gli Under 23 con la Lucchini Delio Gallina ed un secondo anno nella categoria alla corte di Giorgio Furlan (vincitore della Milano-Sanremo 1994) tra le fila del G.S.Promosport.

Una carriera che si interrompe al termine della stagione 2007: mancano gli stimoli, c’è la distanza da casa con cui fare i conti. Un percorso che non tutti i ragazzi del sud riescono ad affrontare.

Elettrico (in primo piano) nel 2022 in occasione della Lapierre GF Mont Ventoux.

Tommaso torna a casa e cambia vita.
Indossa la tuta da metalmeccanico e va a lavorare in fabbrica. Poi i cantieri e la nuova mansione: operaio tubista. La passione per il ciclismo, nonostante tutto, non muore. Anzi, risorge.

Vive una seconda carriera sportiva nelle granfondo. Nel 2010, lavorando a turni, conquista dieci gare. Ed è questo il punto di svolta. Nasce il “personaggio” Tommaso Elettrico, conosciuto non solo per via delle vittorie, ma anche per i contenuti veicolati attraverso i social network.

Tommaso Elettrico
Elettrico ha vinto tre edizioni consecutive (2017, 2018 e 2019) della Maratona delle Dolomiti. Nel 2015 ha conquistato il percorso medio. Nella foto l’arrivo trionfale del 2019 che diventerà oggetto di una famosa e contestata pubblicità…

Incontriamo Elettrico alla vigilia del debutto stagionale in occasione della Granfondo Laigueglia-Lapierre e mettiamo subito le cose in chiaro.
Vogliamo essere piccanti ed irriverenti. Sul tavolo gli stereotipi ed i luoghi comuni che accompagnano il suo profilo.

– Chi è Tommaso Elettrico?
– Un ragazzo di 35 anni che ha una grandissima passione per la bicicletta, ma soprattutto è una persona che si pone degli obiettivi e delle sfide personali. Nella vita, non solo nel ciclismo.

– Sei ambizioso quindi?
– Non nascondo le mie origini umili. Tutto ciò che ho fatto lo devo a me stesso. Posso dire di essere partito da zero anche in ambito lavorativo ed imprenditoriale.

– Ma il tuo lavoro non sono le granfondo?
– Direi di no (sorride, ndr). Sono un rivenditore WindTre. Ho due negozi di telefonia tra Matera e Policoro e cinque dipendenti. E l’obiettivo è quello d’allargare il raggio d’azione.

Sul Giau durante l’ultima edizione della Maratona delle Dolomiti.

– Però parliamoci chiaro: hai un ingresso economico anche dalle granfondo?
– I costi ci sono e serve un supporto economico per far fronte alle diverse spese, ma non si diventa ricchi grazie a questo ambiente. La controprova viene dal fatto che ho sempre portato avanti una doppia attività: ho creato TE il mio marchio d’abbigliamento ed oltre ad essere testimonial per alcune aziende affiancavo l’attività di rappresentate. Nel 2016, inoltre, ho dato vita all’A.S.D. Pedale Elettrico. Una squadra amatoriale che è parte del “progetto Tommaso Elettrico”.

– In cosa consiste il tuo progetto?
– A partire dal 2010 ho iniziato ad investire sulla mia persona: sito internet e contenuti social. Nessun aiuto esterno, se non un’agenzia per la parte tecnica legata al web. Nessuno che mi dicesse come presentarmi, come fare un video, su cosa puntare. Era ed è tutto nella mia testa. È un’evoluzione. Il progetto Tommaso Elettrico intende essere una proposta chiara, dedicata alle aziende che intendono supportarmi. Si condividono aspettative ed obiettivi. C’è poco spazio per l’approssimazione. L’A.S.D. è un’ ulteriore opportunità. Per me la cura dell’immagine viene prima di tutto anche del risultato.

Tommaso Elettrico
Elettrico con Romano Favoino (Country Manager Italy Accell Group). Dal 2021 il ciclista materano utilizza bici Lapierre.

– Sembrerebbe essere il contrario…
– Dalle mie parti si dice: “come la fai la disfi”. Nel senso che le persone trovano sempre qualcosa da criticare. Elettrico se vince, fa notizia perché è quello che si allena come un professionista e “fa la vita”, se non vince significa che sta perdendo colpi. In ogni caso Tommaso Elettrico fa parlare si se. Chiaro, vincere fa sempre piacere, ma dopo 15 stagioni posso dire d’aver trovato la mia dimensione. Per le oramai ho la pellaccia.

– È per via di questa dimensione tutto sommato piacevole che non corri con i pro’?
– Le offerte da parte di alcune formazioni Continental ci sono state. Parliamo di un cambio di prospettiva non da poco che oltre ad assorbire parecchio tempo porta ad essere totalmente orientati sulla bicicletta. Io ho anche altro da seguire.

A proposito di professionisti. Da questa stagione ad affiancare Elettrico nelle granfondo c’è Francesco Manuel Bongiorno. Campione Italiano tra gli Under 23 nel 2012 con otto stagioni tra i grandi.

– Alcuni dicono che così facendo “ti piace vincere facile”…
– Riavvolgo il nastro. Io lavoravo otto ore al giorno in fabbrica. Era un vita che non mi piaceva così ho deciso di mettermi in gioco. Mi sono impegnato, ho scommesso su me stesso e sulla mia immagine. Ho rischiato ed è per questo che oggi vivo questa dimensione. È un invito che rivolgo a molte persone, cicloamatori e non. Non vi piace la vostra vita? Invece di criticare… Osate, mettetevi in gioco per cercare di raggiungere i vostri desideri! La fortuna va cercata. Aggiungo: per me mangiare pasta in bianco, organizzare le trasferte e fare “la vita del corridore” è un piacere e finché lo sarà non intendo mollare.

Nel 2022 una sola vittoria per “Il Principe”: la Granfondo Segafredo. Foto: facebook.com/granfondosegafredo

– Sei solo? Oltre al lavoro ed alla bici c’è altro?
– Sono fidanzato e convivo. La mia compagna lavora, fa la segretaria scolastica.

– Quelle che tu chiami “vacanze” sembrerebbero piuttosto dei veri e propri ritiri. Vedi le tre settimane in Colombia tra gennaio e febbraio?
– Io le chiamo vacanze perché per me lo sono a tutti gli effetti. Ho la fortuna d’avere al mio fianco una persona che capisce il valore che la bicicletta ha per me. Tranne quest’ultima trasferta in Colombia, nata grazie all’amicizia con Jonathan Retrepo (GW Shimano-Sidermec, foto sotto), mi piace muovermi sempre con la mia fidanzata. Il Rifugio Flora Alpina al Passo San Pellegrino è un posto che amiamo.

Foto: @tommaso_elettrico

– Progetti per il futuro?
– Un figlio, chissà…

– C’è una persona dietro al Tommaso Elettrico granfondista. Perché non la racconti?
– Il pubblico vuole sempre e comunque vedere il ciclista e questo interessa anche ai marchi che mi supportano. Ho preso una certa linea e cerco di mantenerla.

– Nel 2019 in occasione della tua vittoria alla Maratona delle Dolomiti ha fatto scalpore la pagina della Gazzetta dello Sport sponsorizzata da Colnago (foto sotto). Non ti è sembrata eccessiva?
– Colnago allora come oggi è un’azienda libera di muoversi come meglio crede. Se ha ritenuto giusto proporre la mia immagine significa che nel bene e nel male la campagna poteva funzionare e così è stato. Quella pagina è stata cliccata, ricondivisa, commentata, citata, criticata. A conti fatti: risultato raggiunto.

Tommaso Elettrico

– Rimaniamo sulla tua immagine: piuttosto autoreferenziale. Hai mai pensato di sfruttarla a favore del ciclismo giovanile e della promozione del territorio?
– L’A.S.D. Tommaso Elettrico è un contenitore. Dentro oggi ci sono i cicloamatori, ma in realtà l’ho creata proprio perché quando smetterò è mia intenzione fare una squadra dedicata ai giovani. Con il Comune di Materia ho parlato di una possibile Scuola Ciclismo con un ciclodromo per allenarsi in sicurezza e muovere i primi colpi di pedale. CPS, il mio principale sposor, sostiene una squadra junior. A me non è stato chiesto di entrare a far parte di questo team che è affidato ad altre persone. Non desidero rompere gli equilibri altrui. Non lo do a vedere perché sposo il punto di vista di Bartali – “Il bene si fa, ma non si dice” -, ma ho supportato e supporto con materiale ed aiuti economici alcune realtà del territorio.

Tommaso Elettrico

– Questo ti fa onore. Perché allora le tue idee non si sono concretizzate?
– È qualcosa che ha a che fare con la dimensione sociale e culturale del sud. Bisogna toccare con mano per capire. C’è un po’ di movimento attorno al calcio, le altre discipline sono in disparte ed il ciclismo ha anche l’aspetto sicurezza che non gioca a favore. Gestire un certo tipo d’iniziative e le relative responsabilità non è cosa da poco. È necessario avere la mente lucida oltre che il tempo. Tempo che ad oggi sento di dover dedicare ancora alle granfondo.

– Non sei pro’, ma sei comunque tenuto a comunicare la tua reperibilità visto che sei nell’elenco del Gruppo degli Atleti Registrati (RTP) stilato da Nado Italia…
– E ben venga. Ho avuto una ventina di controlli fuori competizione (l’ultimo lunedì mattina dopo la GF Laigueglia-Lapierre, ndr). Alcune persone non credono a quello che ho fatto in questi anni e ci mettono un po’ di malizia. Io rispondo dicendo che costanza, passione e voglia d’arrivare sono la benzina per raggiungere il successo. Nello sport e nella vita.

Tommaso Elettrico
Foto: @tommaso_elettrico

– Ultima domanda: quale futuro per le granfondo?
– Il calo è evidente, ma l’agonismo non scomparirà perché è nell’indole di ogni ciclista. Conosco diversi appassionati che sono tornati a gareggiare dopo un periodo passato nei raduni cicloturistici. Bisogna ottimizzare risorse ed opportunità senza risparmiare sulla sicurezza. Su questo punto la Granfondo Laigueglia-Lapierre, ad esempio, si è sempre dimostrata al top.

Nel 2018, a Varese, la vittoria mondiale in occasione dell’UCI Gran Fondo World Championships.

Qui tutte le news e gli approfondimenti riguardanti Lapierre.

Qui sotto, invece, il nostro test della Lapierre Xelius SL. La bici utilizzata anche da Tommaso Elettrico.

TEST – Lapierre Xelius SL 8.0. Tante anime in un’unica bicicletta