Non dirò che il 2020 è stato l’anno del Covid19, non gliela voglio dare questa soddisfazione.
Dirò invece che è stato l’anno dei display.
Cioè l’anno in cui ho passato e abbiamo passato più tempo davanti a display, monitor, touch screen e televisori.
Per vedere cosa succedeva fuori, dietro casa come lontano migliaia di km da casa, trasformando il mondo in un unico enorme quartiere.
Sperando che su quel display avrei letto “buone notizie”.
Ho pensato, anzi, sperato che tutto il casino del 2020 sarebbe finito con il 2020, ma oggi sono più propenso a credere che nel 2021 inizieremo a vedere la fine di questo casino globale.
Oppure che inizieremo a fare nostri nuovi modi di essere e di percepire la realtà.
Durante il 2020 mi sono reso conto di quali cose ho più bisogno.
Frivolezze, amenità e capisaldi.
Fate voi.

Il sole
Amo il sole.
Amo le giornate di sole per tutte le opportunità che danno.
Con o senza la bici.
Quando fuori c’è il sole, si accende il desiderio di vivere.
E può succedere qualunque cosa.

Un bar aperto
Una sosta, un amico, una risata, una battuta e si riparte.
Ma se il bar è chiuso il viaggio continua, rimandando la sosta.

Resilienza
Oggi so da chi posso imparare il concetto di resilienza.
Migliaia di persone sono diventati maestri più o meno consapevoli di resilienza.
Spesso senza dimenticare di sorridere.

La bellezza ci salverà
Siamo invasi e pervasi di bellezza, noi italiani.
Siamo talmente immersi in questo concetto che a volte, temo, non lo sappiamo più identificare nel quotidiano.
Chiuso in casa sono stato costretto a riflettere sul concetto di bellezza, ad apprezzare il bello di una giornata di sole, di viverla con la famiglia o in bicicletta, di sentirmi un privilegiato.
Tutto questo ha salvato il mio amore per la vita.

Gusta ciò che mangi
E’ un fatto di tempo, più che di papille olfattive o gustative.
Il lusso non è mangiare un piatto prelibato e raffinato.
Il lusso è avere tempo.
Tempo per fare cose, incontrare persone, pensare.
Insomma, vivere.
Prenditi il tuo tempo, mi sono detto, e gustati ciò che stai mangiando.

Anche il virtuale è reale
Ciò che accade davanti al display è reale.
E’ una forma nuova di realtà.
E quando la realtà si è spostata da strade e piazze e si è concentrata in stanze e case il virtuale è diventato reale.
Il display è diventato la nostra finestra.
Ci ha trasfigurato in una nuova versione di noi stessi.
E se fosse l’occasione per una rinascita di gentilezza e garbo?

Il 2021 sarà ancora l’anno dei display, perché fanno parte della nostra vita.
Ma se dalla finestra irrompe un sole squillante io uscirò.
Con o senza la bici.
A gustarmi un’occasione di gioia.
Ammirando il verde intorno.
Inseguendo questa bellezza.
E poi a parlarne al bar, scherzando, fino a quando non sarà di nuovo il momento di partire.

Vi auguro di trovare sempre giornate di sole: buon 2021 a tutti

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