Il gravel riding piace sempre più e attira di giorno in giorno un numero crescente di appassionati.
A metà strada tra bici da corsa e Mtb, in realtà è qualcosa di unico, con una propria identità, ma tante sfaccettature.
Un modo diverso di andare in bici, lontano da schemi preimpostati, fatto di libertà, voglia di avventura e nuove scoperte.
Il gravel piace così tanto, che un lettore (Mario Bernieri) ha voluto condividere con noi il piacere di un’uscita su sterrato in compagnia dei suoi 3 amici: il Bello, Revolver e Naso di Falco.
Un racconto che condividiamo volentieri, poiché trasmette l’essenza e le emozioni del gravel riding. 
NC

il sapore della ghiaia

 





La ghiaia ha un sapore particolare. 

Te ne accorgi quando la gola brucia.
Quando si forma in bocca un impasto difficile da mandar giù.
Nemmeno l’acqua della borraccia riesce a darti sollievo.

Perché la polvere che ti assale mentre pedali sulle strade bianche è sottile, impalpabile, ti entra dentro.
Ti sporca.
Eppure, nonostante tutto, ti attrae.
Ti avvolge in una nuvola che annebbia i contorni come in un sogno che ti riporta indietro nel tempo.

La respiri profondamente quella polvere. Fa parte di te.

Pedalare su strade fatte di polvere e sassi ti fa sentire speciale, una sorta di eroe del passato spedito nell’era moderna.

Quando pedali sullo sterrato tutto si amplifica.
I sensi si trasformano in percezioni.
Il visibile diventa anticipare ciò che accadrà.
Vedi un ombra e accendi improvvisamente il senso del pericolo mentre speri che il mezzo continui a fare il suo dovere.
Dai fiducia alla tua bici e vuoi essere ripagato. Perché non pensi al rischio.

il sapore della ghiaia

Devi essere reattivo.
Devi concentrarti e guardare in basso per evitare le profonde buche, le rocce sporgenti e i sassi appuntiti.
In curva devi essere leggero e gentile nel condurre.
Fissi con lo sguardo la ruota anteriore mentre percorre la via che hai scelto.
Non ti è permesso distrarti nemmeno un attimo, l’imprevisto è sempre pronto a farti volare a terra.

Perché devi scegliere in frazioni di secondo la traccia migliore, quella meno accidentata, quella più scorrevole, che ti permette di non sobbalzare troppo.
Quel saltellare che fa male alle mani e ai polsi.
Che indolenzisce le braccia e le spalle.
Che mette a dura prova la schiena.

il sapore della ghiaia

Ma quando sei su un percorso “gravel” improvvisamente le gambe cominciano a girare bene, come se aspettassero con ansia quel momento.
Senti che il rapporto è quello giusto, che la pedalata è fluida.
Come se dentro di te si accendesse una luce. Un sorriso che solo tu riconosci.

Il rumore delle gomme che calpestano lo sterrato si fa sempre più intenso e aumenta ancor più quando anche i tuoi compagni fanno altrettanto e ti stanno dietro.
Ti rincorrono e ti spingono a proseguire.
Senti il crepitio dei sassi che schizzano.
Alcuni colpiscono il telaio con un suono sinistro, altri ci passi sopra mentre ti spingono verso l’alto.

Ti senti un privilegiato, un tutt’uno tra te, la bici e la natura

In un perfetto equilibro.
Nulla è fuori posto.
Nonostante la fatica, senti che la velocità in quelle condizioni ti inebria. Ti stimola.
Ti senti speciale, unico.

Un tratto in asfalto da un po’ di sollievo.
Forse ci voleva per riposare. Tutto sembra tornare ad un condizione più tranquilla.
Le ruote scorrono di più e meglio. C’è più silenzio e calma.
Non c’è voglia di andare veloci dove tutti lo sanno fare.

Anche il tratto in l’asfalto, però, ha il suo perché.
Sfruttiamo questo momento per affiancarci. Per bere. Per condividere.
Per scambiare una pacca sulla spalla.
Per provocarci amichevolmente.

Per sorridere di parole semplici che, in bici, acquistano un’intensità tale ed unica che raramente si può provare altrove.

Per parlare delle nostre scelte in fatto di ciclismo.
Delle bici più adatte, delle forcelle larghe e dei freni a disco.
Delle gomme migliori, capaci di assicurarci il rientro a casa in ogni condizione.

il sapore della ghiaia

Ma ora è tempo di tornare sulla ghiaia.
Sulla destra una stradina sterrata sembra strizzarci l’occhio.
Non l’abbiamo mai fatta. Non sappiamo dove ci condurrà, ma è proprio questo il bello…
E’ questo che rende il Gravel così speciale.
L’avventura.
La libertà.
Un modo diverso di scegliere il percorso.
Un modo diverso di pedalare che non è solo figlio di una moda americana.

il sapore della ghiaia

A noi piacciono i viaggi e non le cronometro.
La comodità in sella, anziché l’aereodinamicità.
Amiano sentirci parte di un mondo, di questo mondo.
Presenti e partecipanti

Mario Bernieri

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