

La corretta pressione delle gomme è un parametro che incide in modo importante sulle prestazioni e sul comfort della bici, sia in ambito strada che gravel.
Ne abbiamo parlato spesso su bicidastrada.it, sottolineando l’importanza di adeguarla in base a tipologia e sezione dello pneumatico e della larghezza del canale interno, rispettando sempre con attenzione i valori indicati dalle aziende.

In linea generale, con l’avvento delle gomme tubeless, delle sezioni più abbondanti e dei canali più larghi, le pressioni ottimali sono molto più basse rispetto al passato (e in tanti ancora tendono a gonfiare troppo).
In questo articolo, con l’aiuto dei tecnici Pirelli, siamo andati ancora più a fondo, parlando di una regolazione più “raffinata”, un fine tuning che può fare una certa differenza per chi è particolarmente sensibile e attento a questo aspetto: come cambia la pressione delle gomme della bici (e non solo) al variare della temperatura.

Come cambia la pressione delle gomme con la temperatura
Si tratta di un fenomeno fisico naturale: l’aria tende ad espandersi (aumenta di volume) quando viene riscaldata.
Quando questo fenomeno avviene in atmosfera, si hanno le zone di alta e bassa pressione tipiche della meteorologia.
Quando invece avviene in un ambiente “chiuso” come quello dello pneumatico, l’aumento di energia (sotto forma di calore) che farebbe aumentare di volume l’aria è contrastato dalla struttura dello pneumatico stesso. Il risultato è che l’aria all’interno, non riuscendo ad “espandersi”, spinge con più forza verso le pareti dello pneumatico, aumentando la pressione.

Il fenomeno riguarda indistintamente la camera d’aria e il tubeless ed è indipendente dal volume: con 30° di delta di temperatura (quasi impossibili nella realtà), l’aumento di pressione è quantificabile in 0,5 bar, con 15° di delta l’aumento di pressione è di circa 0,25 bar (a prescindere dalla sezione delle pneumatico). Questo secondo caso in estate si può verificare con una certa frequenza, basti pensare ai 20° del garage dove gonfiamo le gomme prima di partire e ai 30-35° che si possono trovare già a metà mattinata.

Oltre alla temperatura esterna, ci sarebbe da valutare anche l’aumento di temperatura dovuto all’utilizzo (attrito e cicli di isteresi). In genere per le gomme da bici si tratta di una variazione trascurabile (0,1-0,2 gradi al massimo), molto più consistente per le gomme da auto, a causa del grip maggiore e delle masse in gioco più grandi. Per fare un esempio, tra una “gomma fredda” all’inizio di un viaggio di ritorno dalla montagna e una “gomma calda” dopo 4 ore di autostrada verso sud, ci possono essere anche 0,4-0,5 bar.
Cosa fare dal punto di vista pratico
Se la bici passa dai circa 20 gradi di un garage, una taverna o una camera d’albergo con aria condizionata, ai 35 gradi di una giornata d’estate, le variazioni per una gomma 700x28 possono essere di circa 0,2 bar. Se si estremizza, considerando uno pneumatico 700x32-35 portato fino a 40 gradi, la variazione può arrivare anche a 0,5 bar (oltre il 10% per una gomma gonfiata a 4 bar).
Se volete verificare di persona, basterà portarsi dietro un manometro digitale...
In soldoni, se gonfiate abitualmente la bici in casa o in garage, con temperature intorno ai 20 gradi, e sapete che pedalerete ben oltre i 30 gradi, il consiglio è di compensare riducendo la pressione abituale di 0,2-0,3 bar.

Caldo e ruote hookless: raccomandazioni utili da Pirelli
Non ci si pensa spesso, ma bisogna fare maggiore attenzione nel caso di bici lasciate al sole, ferme (come sul tetto dell’auto o fuori da un bar), soprattutto in caso di ruote hookless, che hanno una pressione massima di 5 bar e spesso volumi d’aria importanti.

La ruota in movimento, infatti, viene in parte raffreddata dalla ventilazione e questo tiene la temperatura sotto controllo. Invece, la ruota ferma sotto il sole d’agosto può arrivare a oltre 50 gradi.
In questi casi, se la pressione di partenza (misurata in casa o in hotel con l’aria condizionata) era già vicina ai 5 bar, ci potrebbe essere il rischio di stallonamento, da fermo o magari nei primi 500 m alla prima curva o frenata.
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Sull'autore
Nicola Checcarelli
Passione infinita per la bici da strada. Il nostro claim rappresenta perfettamente il mio amore per le due ruote e, in particolare, per la bici da corsa. Ho iniziato a pedalare da bambino e non ho più smesso. Ho avuto la fortuna di fare della bici il mio lavoro, ricoprendo vari ruoli in testate di settore, in Regione Umbria per la promozione del turismo in bici, in negozi specializzati. Con BiciDaStrada.it voglio trasmettervi tutta la mia passione per le due ruote.




