Partiamo da un presupposto: la Parigi-Roubaix fa storia a sé.
E’ una gara in cui i materiali vengono sollecitati in modo estremo e la componente fortuna gioca un ruolo importante.
Quasi sempre, nel gruppo dei più forti, vince quello che è stato meno sfortunato. Fa parte del gioco…

Detto questo, alla Roubaix 2023 uno dei temi di discussione post gara sono state le numerose forature in cui sono incappati tanti corridori del Team Jumbo-Visma (qui sotto il video di quella decisiva che ha tagliato fuori Van Aert). 

Qualcuno ha dato la colpa alla tipologia di coperture, che però sono le stesse utilizzate dalla Alpecin-Deceuninck di Van der Poel e da parecchie altre squadre.

Perché con la stessa tipologia di gomme, le Vittoria Corsa Pro (non ancora in commercio) tubeless ready, i due team hanno avuto risultati così diversi (almeno da quello che si è visto in TV)?
Ne abbiamo parlato con Tommaso Cappella, Product Specialist di Vittoria Tires, che ci ha spiegato alcuni aspetti interessanti.

Gli elementi da considerare sono molti, ma i più importanti sono quelli relativi alla pressione di gonfiaggio e all’abbinamento ruota/pneumatico.

Alpecin vs Jumbo
I Vittoria Corsa Pro TLR non sono ancora stati messi in commercio, ma i Pro’ li stanno usando da inizio stagione. Foto A.S.O._Pauline_Ballet

Pressione delle gomme

Vittoria, per ovvi motivi, non ci ha potuto fornire nel dettaglio le pressioni utilizzate dai corridori alla Roubaix, ma ci ha confermato che Team Jumbo-Visma e Alpecin-Deceuninck hanno due approcci piuttosto diversi.
In soldoni, la Jumbo utilizza pressioni più basse rispetto alla Alpecin.

Ovviamente si tratta di scelte che non vengono fatte a caso, ma sono il frutto di test accurati, eseguiti anche in base alle caratteristiche delle ruote usate.
Inoltre, l’uso degli inserti (i cosiddetti salsicciotti) consente di osare ancora qualcosa in più con le pressioni. Proprio l’inserto, ad esempio, ha permesso a Van Aert di continuare a pedalare sul pavé per parecchio tempo, perdendo poche decine di metri da Van der Poel durante l’attacco decisivo.

Alpecin vs Jumbo
Foto A.S.O. Pauline Ballet

La Jumbo-Visma si è spinta troppo oltre con la riduzione delle pressioni?
La verità la sanno solo loro e neanche Vittoria si sbilancia sulla questione.
Di certo, pedalare con pressioni molto basse aumenta il rischio di schiacciamento della gomma e di pizzicatura delle spalle sul bordo del cerchio. Un’evenienza più comune con la camera d’aria, ma che sul pavé non può essere esclusa nemmeno con tubeless e tubolare. A nostro avviso, al netto della componente fortuna, può essere una delle motivazioni più plausibili.

Accoppiamento ruota/pneumatico

Qui entriamo in un ambito ancora più tecnico e difficile da spiegare, che forse risulta più chiaro agli amanti della Mtb che a quelli della bici da corsa.

A parità di gomma e di pressione, la resa e il rischio foratura può cambiare in base alla forma del cerchio.
A incidere sul rischio di pizzicatura è in particolare la forma e l’ampiezza del profilo della spalla del cerchio: più questa è abbondante, più la forza dell’impatto si distribuisce su un’area più ampia, riducendo la probabilità di schiacciare la gomma.

Pizzicatura Parigi-Roubaix 2023
Una info grafica realizzata da Enve, che con le sue ruote hookless sta puntando molto sull’ampiezza del profilo della spalla per ridurre le pizzicature. E’ un concetto nato in ambito Mtb e poi “trasferito” alla strada

Parliamo di differenze infinitesimali, dunque non possiamo certo essere noi a valutare se il differente numero di forature è dipeso dalla tipologie di ruote, ma si tratta comunque di un fattore da considerare.

Foto d’apertura A.S.O._Pauline_Ballet