Vedi e fatti vedere.
E’ un concetto, questo, che mai come negli ultimi tempi sta diventando importante per chi utilizza la bici sulle strade aperte al traffico.
La sicurezza su strada in bici è un tema sul quale i ciclisti hanno iniziato a riflettere in maniera seria e attenta, vista anche la facilità con la quale chi guida autoveicoli è portato a distrarsi.
“See and be seen” direbbero gli inglesi e questo concetto merita una riflessione più attenta attraverso una serie di consigli pratici.
Cominciamo…
1 - Quella luce led posteriore
In una giornata di sole, di grande luminosità, nella quale la visibilità è ottimale non viene proprio da pensare a quella luce led rossa al posteriore.
A cosa serve, in fondo, tanto mi vedono?
Diciamo che se questo è vero quando siamo nelle ore centrali della giornata, ossia quando la luminosità è massima, quella luce led rossa diventa molto utile quando si transita in una zona d’ombra, cioè, ad esempio, quando si entra sotto l’ombra degli alberi, in una galleria o si passa su una strada non ancora illuminata dal sole.
Il contrasto luce-ombra diventa tanto più forte quanto più luminosa è la giornata e questo rende immediatamente utile quella lucina led rossa posteriore anche quando di sole ce n’è davvero tanto.
Altro scenario: se il sole non è ancora sorto oppure sta calando, ossia quando chi guida un’auto, trovandosi i raggi del sole direttamente negli occhi, fa più fatica a individuare un eventuale ciclista sulla sua strada.
Credo che non sia difficile immaginare questi scenari che ci sarà capitato di sperimentare in prima persona nei panni di automobilisti (in fondo lo siamo tutti) e quindi capire quanto quella luce led rossa lampeggiante possa diventare determinante per essere avvistati da chi è al volante.
Il concetto, volendo, si può estendere anche sulla luce led bianca frontale.
Oggi abbiamo a disposizione degli accessori, le luci led, che con un peso di 60 gr (per la coppia anteriore+posteriore) permettono al ciclista di essere visto da molto lontano (in caso di scarsa visibilità) con molta più facilità.
Senza dimenticare che alcuni automobilisti, vedendo il led rosso lampeggiante, sono più portati a dare lo spazio di sicurezza di 1,5 m quando ci sorpassano se vedono quella luce led rossa.
Provate anche voi…
2 - Abbigliamento colorato
Sono tre gli elementi che dovrebbero essere considerati per garantirsi una maggiore visibilità.
Il casco, perché è l’elemento più in alto e quindi è la prima parte del ciclista che si vede in caso di strada con saliscendi.
Un casco giallo flou, rosso, bianco o arancio aumenta la visibilità del ciclista rispetto a un casco di colore nero (poco indicato in generale d’estate).
Sono piccoli accorgimenti che, però, nel nome della sicurezza andrebbero considerati.
Ma non solo il casco…
Mettiamoci nei panni di chi guida: un ciclista da lontano viene identificato anche grazie al movimento ritmico delle gambe e quindi delle scarpe.
Se le scarpe sono colorate diventano un elemento dalla visibilità praticamente immediata e questo è vero soprattutto quando la luminosità non è alta.
Chi costruisce scarpe è consapevole di questo aspetto e quindi non manca mai di aggiungere degli inserti riflettenti.
Infine l’abbigliamento.
I colori scuri, nei limiti del possibile, sono da evitare durante l’estate perché respingono una quantità minore di radiazione solare, riscaldandosi di più.
Un pezzo di stoffa di colore nero, in particolare, assorbe tutte le radiazioni solari e si riscalda molto.
E’ vero che la tecnologia ci viene in aiuto con tessuti speciali, ma rimane il problema della minore visibilità dei colori scuri.
Ora che ne avete la consapevolezza, sta a voi la scelta.
3 - Scegli le strade giuste
La bici è libertà, ma la libertà non è incondizionata.
Ovvero, per quanto alcune strade, statali e provinciali, non siano bandite alle bici, è anche vero che se sono molto trafficate, strette o con fondo stradale rovinato diventano molto meno appetibili da chi pedala.
Sia chiaro: se non se ne può fare a meno di usarle è un conto, ma se c’è un’alternativa, valutatela.
Se il traffico impegna chi è alla guida è meglio non diventare l’ennesima complicazione.
Perché a farsi del male saremmo soprattutto noi ciclisti…
4 - E’ bello chiacchierare, però…
Diciamocelo chiaramente: nessuno di noi resiste al piacere di pedalare affiancando il proprio compagno di uscita.
E se la strada e il traffico lo consentono diventa ancora più piacevole e anche un po’ più sicuro.
Ma il consiglio è sempre lo stesso: anche quando siamo in bici mettiamoci nei panni di chi è al volante e comportiamoci di conseguenza.
La doppia fila è un lusso che il buon senso dovrebbe concedere solo alle strade meno trafficate e a quelle più larghe.
Anche perché il Codice della Strada “tollera” la doppia fila quando le condizioni della circolazione lo permettono.
Non è mai tollerata, invece, la tripla fila, spiacenti.
5 - Non essere una sorpresa
Le luci led e l’abbigliamento colorato aiutano a renderci più visibili, ma, per farla breve, è il nostro comportamento in strada a… non renderci una sorpresa per chi guida.
Cioè, non è raro che la gioia di pedalare, il desiderio di sfida e la voglia di velocità ci portino a commettere distrazioni, più o meno serie, come ad esempio sbagliare una curva in discesa, pedalare troppo al centro della carreggiata o cambiare rapidamente traiettoria.
Ecco, in casi come questi diventiamo una “sorpresa” per chi è al volante.
E luci led e abbigliamento “visibile” non ci vengono molto in aiuto.
6 - Servirebbero tre occhi. Anzi, quattro…
La sicurezza in strada in bici non dipende solo da noi, ma ciò che noi ciclisti possiamo fare per sentirci-essere un po’ più sicuri è comunque molto.
Un’accortezza da avere sempre coinvolge lo sguardo: tanto più si guarda lontano mentre si guida la bici, tanto prima si riesce a capire cosa la strada ci presenta.
Immaginiamo una delle tantissime situazioni possibili: c’è un tratto di strada con asfalto rovinato che ci obbliga a spostarci verso il centro della carreggiata.
Cosa facciamo?
Prima di cambiare traiettoria, giriamo un attimo lo sguardo a sinistra o a destra per capire se sopraggiunge un auto e capire il da farsi.
Se sopraggiunge un auto, abbiamo il tempo di cambiare traiettoria senza costringere l’automobilista a frenare e/o a curvare di colpo?
Se la risposta è no, il buonsenso vorrebbe che si rallentasse per affrontare quel tratto di asfalto rovinato a una velocità più contenuta, essendo impossibilitati a cambiare traiettoria.
Per ragioni di sicurezza.
Quindi, prima di spostarci sulla sede stradale, per qualunque ragione, è bene controllare che da dietro non sopraggiunga nessuno.
Ecco perché un terzo o anche un quarto occhio sarebbero comodi… ma siccome nessuno ne è dotato (Garmin, in realtà, ha inventato un radar a tale scopo) usiamo bene le orecchie per sentire se e cosa sta per superarci in strada.
In conclusione…
- facciamoci vedere con le luci led anche di giorno;
- meglio un abbigliamento “visibile”;
- in strada siamo noi l’elemento fragile: evitiamo quelle più trafficate quando possibile;
- la doppia fila è un lusso (occasionale), non una regola;
- anche in bici capita di commettere errori nella guida: occhio;
- sguardo in avanti e orecchie rivolte indietro.
Della sicurezza su strada in bici, infatti, siamo noi i primi artefici-responsabili e quanto detto finora puoi aiutarci a ragionare su eventuali errori di comportamento e a capire come comportarsi.
Io, personalmente, non ho alcuna intenzione di rinunciare alla mia uscita in bici e per tale ragione, una volta in strada, cerco (e non sempre mi riesce) di comportarmi sapendo di essere l’elemento più fragile.
Ovvero, tenendo a mente quanto scritto in questo articolo.
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Sull'autore
Simone Lanciotti
Dalla Mtb, alla bici da strada, passando per una e-Mtb e se capita anche una gravel bike. La bicicletta è splendida in tutte le sue forme e su BiciDaStrada.it, di cui sono il fondatore e il direttore, ci concentriamo sulla tecnica, sulle emozioni, sui modi per migliorarsi e soprattutto sul divertimento. Quello che fa bene al cuore, alle gambe e alla mente. Pedali agganciati!