Domenica, per qualche migliaio di ciclisti, ci sarà il ritorno alle Granfondo.
Dopo un anno abbondante di stop, possiamo infatti affermare che la GF Squali-Trek Cattolica-Gabicce Mare sarà il primo grande appuntamento amatoriale post-Covid.
Messo in archivio un 2020 sostanzialmente privo di manifestazioni che ha stravolto le nostre abitudini (ne abbiamo parlato in questo articolo) la ripartenza è affidata all’evento di Cattolica e Gabicce, al quale saremo felicemente presenti con buona parte della redazione.
Dal momento in cui abbiamo deciso di partecipare non vi nego che, anche inconsciamente, qualcosa in me è cambiato.
Lo spirito “corsaiolo” sopito da mesi, pian piano si è risvegliato.
Sapere di tornare a confrontarsi con gli altri (oltre che con se stessi) è uno stimolo in più per fare fatica in allenamento.
Le salite, prima percorse con regolarità, sono diventate di nuovo dei banchi di prova dove “testare” la gamba.
Anche la piattaforma Strava è tornata ad essere strumento di analisi fondamentale delle nostre prestazioni, da consultare a fine giro per scoprire a che punto siamo della "preparazione".
Tornare a mettere il numero sulla schiena dopo un periodo cosi lungo, però, non è banale e per la maggioranza dei partecipanti ci sarà da togliere un po’ di ruggine, sia fisica che tecnica...
Per questo abbiamo messo insieme qualche consiglio utile per prepararsi al ritorno alle Granfondo e per affrontarlo nel migliore dei modi e senza rischi.
Ci siamo soffermati in particolare sulla Granfondo Squali-Trek, ma molti suggerimenti possono valere per tutti i prossimi eventi.
ARRIVARE PREPARATI ALLA GRAN FONDO
Il check up della bici
A meno che non controlliate minuziosamente il mezzo a prescindere, potrebbe succedere che nell'ultimo periodo sia stato trascurato il controllo e la manutenzione.
Per questo è bene fare un salto dal meccanico per una bella revisione generale.
La bici tornerà a subire sollecitazioni più intense che in allenamento, probabilmente in discesa si oserà qualcosa in più del nostro standard ed è bene che tutto sia regolato “a puntino”.
Ne va della sicurezza e anche del nostro divertimento, perché incorrere in un guasto meccanico è spiacevole a prescindere.
Parti fondamentali da controllare: catena, impianto frenante, usura e stato coperture.
Studiare il percorso
Dobbiamo sapere cosa ci attende per gestire nel migliore dei modi le energie, ma anche per valutare dove mangiare e sapere anticipatamente se ci sono tratti insidiosi o pericolosi.
Nel caso della GF Squali-Trek il percorso è unico e non particolarmente lungo: si tratta di 93 km per 1.458 metri di dislivello. Non ci sono salite proibitive, ma neanche molti tratti di pianura dove "rifiatare".
Soprattutto per chi non ha mai partecipato alla manifestazione, consigliamo di scaricare il tracciato, disponibile sul sito ufficiale, e caricarlo sul proprio dispositivo.
Gli attuali strumenti elettronici da bici sono in grado di indicarvi inizio, caratteristiche e lunghezza delle salite e dare indicazioni importanti e utili in tempo reale.
COME COMPORTARSI DURANTE LA GF
La partenza
La GF degli Squali prende il via dall’acquario di Cattolica ed il primo tratto si svolge in ambito cittadino.
La partenza è una delle fasi più complesse della gara.
Il consiglio è quello di stare concentrati e attenti, poiché saranno i momenti più concitati e, dopo tanto tempo senza correre, il colpo d’occhio potrebbe non essere quello di una volta.
Superati i primi chilometri il gruppo si allungherà sull'Adriatica, ma questo non vuol dire che potremo distrarci: le velocità si alzeranno e servirà comunque la massima attenzione, almeno fino alla prima salita (dopo 18 km) in cui ci sarà la prima selezione e si formeranno i primi gruppi.
In questa fase il rischio di cadute è alto, dunque partiamo con la testa sulle spalle.
Considerando che molti è passato tanto tempo dall'ultima volta in gruppo, meglio essere più prudenti del solito ed evitare manovre troppo azzardate.
Gestire lo sforzo
Nonostante il percorso non presenti salite particolarmente impegnative, si sale e si scende di continuo e il dislivello ne è testimonianza.
Per molti saranno i primi veri "fuori giri" dopo tanto tempo e dunque potrebbero avere effetti più deleteri del solito.
I punti chiave in cui potrebbe valere la pena spingere al massimo sono due:
- la salita che da Morciano porta a Saludecio e Mondaino, lunga 8 km con pendenza media del 4,3%, in cui può valere la pena dare il massimo per tenere le ruote dei corridori che ci precedono per agganciarsi ad un "gruppetto" buono;
- il tratto finale di 15 km sul San Bartolo che porta all’arrivo, caratterizzato da tanti “mangia e bevi”, dove spendere tutte le ultime energie.
Correre con intelligenza
Per tanti (quasi tutti) sarà la prima gara dopo una lunga sosta e dunque, più del solito, risulterà fondamentale usare la testa, oltre che le gambe.
Nelle competizioni su strada è importantissimo saper sfruttare le situazioni di corsa, insomma utilizzare, anche, il “lavoro” degli altri.
Non stiamo dicendo di fare il classico “succhiaruote”, ma di trovare il proprio gruppetto, fare la propria parte e, se necessario, saperlo gestire parlando con gli altri compagni di avventura.
Evitiamo improbabili azioni solitarie quando mancano molti chilometri all'arrivo: il percorso è veloce e si rischierebbe di essere ripresi in poco tempo dagli immediati inseguitori che procedono d’accordo.
Per maggiori informazioni sulla GF Squali-Trek: granfondosquali.it
Qui sotto, invece, abbiamo analizzato quanti watt servono per andare forte in gara:
Quanti watt servono per andare forte (e divertirsi) in gara?
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Sull'autore
Emanuele Marianeschi
Pedalo dall’età di 9 anni e ho fatto della bici la mia passione. La mia prima gara in BMX, poi tanti anni passati inseguendo il sogno del professionismo su strada. Negli ultimi anni nelle categorie amatoriali ho trovato il mio equilibrio tra lavoro, famiglia e passione. Sono alla costante ricerca di nuove esperienze perché la bici mi piace interpretarla a 360 gradi. Con bicidastrada.it vorrei portarvi in sella con me e trasmettervi il mio amore per il ciclismo