Scegliere in modo corretto la larghezza del manubrio della bici è molto importante, poiché questo parametro influenza il comfort in sella, ma anche il comportamento e la guidabilità della bici. E, non da ultimo, anche le prestazioni, soprattutto in ambito professionistico.

Nella scelta del manubrio più adatto alla propria bici occorre tenere in considerazione anche la forma e le dimensioni di Reach e Drop, ma la larghezza rappresenta senza dubbio la misura più importante.




Come scegliere la larghezza del manubrio giusta

La larghezza del manubrio, così come molti altri settaggi posturali della bici (altezza sella, larghezza e forma della sella, ecc), dipende in primo luogo dai propri valori antropometrici.

Nel caso specifico, il valore da prendere in considerazione è l’ampiezza delle spalle, che può essere misurata con il ciclista che si trova sulla bici, oppure a terra, in piedi e in posizione rilassata.
La misura più tradizionale è quella che si prende da terra e fa riferimento alla larghezza che intercorre tra la parte esterna delle due sporgenze ossee che si trovano alla fine delle clavicole, proprio sopra l’articolazione della spalla, che prendono il nome di Acromion.

larghezza del manubrio della bici

La larghezza del manubrio dovrebbe corrispondere alla larghezza delle spalle, misurata come descritto qui sopra.

In alternativa, si può fare una verifica empirica con il ciclista in sella, meglio se sui rulli, con le mani sui comandi del cambio.
Analizzando la posizione sul piano frontale, se la larghezza del manubrio è corretta la parte esterna delle spalle dovrebbe essere allineata, più o meno, con i comandi del cambio.

larghezza del manubrio della bici

Come si  misura

La larghezza del manubrio, per la maggior parte dei marchi sul mercato, si riferisce alla distanza centro/centro tra i drop, cioè le estremità più basse del manubrio.
Molto spesso viene indicata dal produttore tra le specifiche tecniche del manubrio, a volte con il termine inglese width.

Le misure che più facilmente si trovano in commercio vanno dalla 38 alla 44 cm.
La più diffusa, soprattutto come primo montaggio, è sicuramente la 42.
Molto più difficile trovare pieghe con valori superiori a 44 o inferiori a 38.

larghezza del manubrio della bici

Nel momento dell’acquisto del manubrio è importante fare attenzione a due elementi.
In primo luogo, che la misura faccia riferimento al valore centro/centro.
E’ raro, ma alcuni brand indicano la misura esterno/estero, cioè presa dalle estremità laterali dei drop, come ad esempio Deda.

In secondo luogo, occorre fare attenzione alla forma del manubrio, poiché oggi molti manubri tendono ad avere una piega che si allarga verso l’esterno, ciò significa che una misura 42 rilevata all’estremità basse della piega, può corrispondere ad una 40 se rilevata in corrispondenza dei comandi freno/cambio.
Se utilizzate per la maggior parte del tempo l’impugnatura sui comandi cambio, una curva di questo genere potrebbe rivelarsi stretta.

In che modo influisce su comfort e guidabilità

Un’errata larghezza del manubrio costringe mani, polsi, gomiti e scapole a lavorare in modo anomalo per riuscire a compensare la postura in bici.
Questo, ovviamente, può generare sovraccarichi e fastidi.
Perciò, se soffrite spesso di dolori a polsi, gomiti, cervicale e scapole, uno dei fattori da analizzare è proprio la larghezza del manubrio che state utilizzando.

Un manubrio troppo stretto porta le mani a compensare la posizione tramite una presa eccessivamente “avvolgente” sulle leve, con un sovraccarico dell’avambraccio e della cervicale.
Inoltre, un manubrio stretto provoca un’eccessiva chiusura della gabbia toracica, che accentua l’atteggiamento cifotico già tipico del ciclista e può peggiorare la respirazione, specie sotto sforzo.
Dal punto di vista della guida, un manubrio troppo stretto rende la bici meno stabile e più nervosa.

Photo credit www.schoenauer.co

Al contrario, una larghezza eccessiva corrisponde spesso ad una posizione delle mani sul manubrio più interna rispetto alle leve, con conseguente iperestensione (e sovraccarico) dei polsi.
Ciò comporta un sovraccarico su gomiti e tricipiti.

Ha senso usare manubri di larghezza diversa da quella ottimale?

A livello amatoriale, nel 90% dei casi è opportuno utilizzare un manubrio della larghezza corrispondente a quella delle spalle.

Tuttavia, soprattutto a livello agonistico avanzato e per discipline specifiche, può avere senso montare manubri di misura diversa da quella richiesta dalla larghezza delle spalle.
Ovviamente sempre senza eccedere.

Foto facebook.com/LottoSoudalCyclingTeam

Un manubrio più stretto rispetto a quello consigliato, ad esempio, viene utilizzato spesso dai pistard o dagli sprinter, che in queso modo possono destreggiarsi meglio in mezzo al gruppo, soprattutto nelle fasi più concitate. L’uso di un manubrio stretto, inoltre, permette di mantenere una posizione più aerodinamica (risparmiando parecchi watt) ed è il motivo per cui vediamo sempre più professionisti adottare questa soluzione (vedi la foto in alto, relativa a Campenaerts).

Un manubrio più largo, invece, può rendere la bici più stabile in discesa e allo stesso tempo facilitare la respirazione nei momenti di massimo sforzo.

Ma in queste circostanze, soprattutto se parliamo di atleti evoluti, incidono in modo considerevole le preferenze soggettive.

larghezza del manubrio della bici

Altri parametri

Nella scelta finale del manubrio da adottare devono essere presi in considerazione anche altri parametri, come ad esempio la forma (in particolare della barra centrale), la misura di Reach e Drop.

La forma della parte alta del manubrio, oltre che influenzare l’aerodinamica, incide sul comfort e sull’ergonomia della presa.
Capita spesso che chi ha mani grandi e dita lunghe preferisca un manubrio con parte superiore piatta.

Il Drop si riferisce all’ampiezza verticale della piega, cioè la distanza tra la barra e l’estremità bassa della curvatura.
Il Reach, invece, si riferisce alla profondità della piega stessa.

larghezza del manubrio della bici

Le moderne pieghe compact si caratterizzano per valori di Reach e Drop ridotti, che permettono di mantenere con meno fatica la posizione con le mani sulla parte bassa del manubrio e di raggiungere con più facilità le leve dei freni, soprattutto per chi ha mani piccole.

Di questi aspetti ci occuperemo in una articolo specifico, ma rispetto alla larghezza del manubrio, queste caratteristiche risentono in modo più evidente delle preferenze soggettive.
Detto questo, i moderni manubri compact costituisco senza dubbio la scelta migliore (e più comoda) per la maggioranza dei ciclisti.

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