Come scegliere la bici da corsa?
Nei nostri test parliamo spesso di prestazioni, reattività, leggerezza, anche perché sono tra le caratteristiche su cui più spesso ci chiedete informazioni.
Ma siamo sicuri che siano davvero gli elementi principali da prendere in considerazione?
Probabilmente sì, se siete agonisti o comunque fate gare e granfondo con un minimo di attenzione al risultato (se vi riconoscete in questo tipo di ciclista, l’articolo che state leggendo probabilmente non fa per voi).
Per tutti gli altri, forse è più logico soffermarsi su altri aspetti, più affini all’uso che effettivamente si farà della bici stessa.
Senza offesa, ma in quanti sanno davvero percepire la differenza di rigidità del 5% tra un modello e l’altro? In quanti riescono a pedalare per lunghi tratti in pianura sopra 40 km/h per apprezzare le migliorie aerodinamiche delle bici più recenti?
Insomma, ha senso acquistare la stessa bici del nostro campione preferito, ma dover rallentare dopo 50 chilometri per via del mal di schiena?
Oppure cercare di adattarsi a tutti i costi ad un modello troppo estremo usando 5 cm di spessori sotto l’attacco manubrio?
Ognuno risponderà secondo la propria coscienza, ma a nostro avviso per scegliere la bici da corsa bisogna andare oltre le prestazioni e valutare anche altri aspetti.
Sempre senza dimenticare che il più importate non è di natura tecnica: la bici prima di tutto ci deve piacere…
Comfort
Per divertirsi in bici bisogna stare comodi e non avere dolori.
Nessuno, crediamo, potrà darci torto.
Il comfort di una bici oggi può essere declinato sotto due diversi punti di vista: da un lato la capacità di assorbire le vibrazioni e dall’altro le geometrie.
Per quanto riguarda la capacità di assorbire le vibrazioni, grazie alle ruote con canale largo e all’uso sempre più diffuso di gomme tubeless di sezione abbondante, anche le bici più “dure” possono diventare meno estreme.
Un vantaggio non da poco, soprattutto sulle lunghe distanze e tenendo conto delle condizioni pessime dei nostri asfalti.
Sulle geometrie, invece, le differenze restano marcate.
A tutti piacerebbe pedalare sulla bici del proprio campione preferito, ma prima di comprarla occorre fare i conti con le nostre potenzialità fisiche e la flessibilità della nostra schiena (oltre che con il portafoglio).
Le bici “da gara” sono pensate per pedalare con un assetto racing, protesi in avanti e con tanto dislivello sella/manubrio.
Si può lavorare con gli spessori e con la lunghezza dell’attacco, ma su questi modelli non si possono fare miracoli.
Se l'obiettivo è quello di portare a termine lunghe uscite in compagnia degli amici, tornando a casa senza sentirsi a pezzi, meglio orientarsi verso un modello con geometrie meno estreme.
Magari impiegheremo 10 secondi in più per affrontare una lunga salita, ma riusciremo a sostenere la posizione per più tempo e pedalare senza dolori dall’inizio alla fine dell’uscita.
Attenzione anche alla taglia, perché scegliere una bici di misura sbagliata è il primo passo verso l'insorgere di problemi fisici.
Una visita biomeccanica può sicuramente aiutare a stare più comodi in sella.
A nostro avviso è meglio farla prima dell’acquisto, facendosi consigliare nella scelta del modello più adatto alle nostre esigenze, piuttosto che dopo, nel tentativo di adattarci in qualche modo ad una bici che non sentiamo nostra.
Stabilità e sicurezza
Gli asfalti sono sempre più disastrati. Gli automobilisti (non tutti per fortuna) sempre più aggressivi e distratti.
Insomma, pedalare su certe strade si è fatto molto più complicato e rischioso di qualche anno fa.
Per questo motivo avere una bici stabile, su cui ci sentiamo a nostro agio, che ci permetta di affrontare le discese in totale sicurezza e di rispondere in modo pronto ad eventuali situazioni di pericolo è di vitale importanza.
E, in fin dei conti, ci farà divertire di più, perché ci permetterà di pedalare più rilassati e sereni.
Attenzione, dunque, alle scelte tecniche.
Leggerezza e massima rigidità, sia del telaio che delle ruote, migliorano le prestazioni, ma non sempre si sposano con guidabilità e sicurezza, anche perché non tutti possiedono le doti di guida dei professionisti.
Teniamo conto delle nostre capacità tecniche e scegliamo bici e componenti anche in base a queste.
Ben vengano gomme larghe, freni a disco, geometrie più rilassate, ruote un po’ più pesanti e meno rigide, se questo aumenta la sicurezza in sella e rende le nostre pedalate più piacevoli e meno stressati.
Estetica
La bici è prima di tutto una grande passione.
Ma è anche un vezzo, un oggetto di cui andare fieri, da curare maniacalmente quando sta in garage e da sfoggiare la domenica durante il giro con gli amici.
La bici, prima di tutto, ci deve piacere.
Se siamo agonisti convinti potremmo essere disposti a sacrificare il gusto estetico a favore delle prestazioni.
Altrimenti, poco male se è più pesante e meno performante di un altro modello a parità di prezzo, l’importante è che sia bella.
In conclusione
La tipologia di bici che più si avvicina all'identikit che abbiamo tracciato in questo articolo è quella endurance. Ma non è necessariamente l'unica, poiché oggi anche molti modelli da gara sono meno estremi di una volta e hanno un rapporto reach/stack più sostenibile.
Da un punto di vista strettamente tecnico, se le prestazioni non sono tra le nostre priorità principali, optare per un'impostazione in sella non troppo aggressiva, scegliere gomme da 28-30 mm in versione tubeless, ruote dal profilo medio e con canale largo (almeno 21 mm), ci può aiutare a pedalare più sicuri, comodi e rilassati.
In poche parole, a goderci di più le uscite.
Al netto di tutto questo, però, la cosa che ci teniamo a far emergere con questo articolo è che per scegliere la miglior bici da corsa per le nostre esigenze serve ragionare con onestà sul modo in cui la usiamo e sulle nostre caratteristiche fisiche e di guida.
Diventare un ciclista migliore, pt 1: la bici giusta per il tuo fisico
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Sull'autore
Nicola Checcarelli
Passione infinita per la bici da strada. Il nostro claim rappresenta perfettamente il mio amore per le due ruote e, in particolare, per la bici da corsa. Ho iniziato a pedalare da bambino e non ho più smesso. Ho avuto la fortuna di fare della bici il mio lavoro, ricoprendo vari ruoli in testate di settore, in Regione Umbria per la promozione del turismo in bici, in negozi specializzati. Con BiciDaStrada.it voglio trasmettervi tutta la mia passione per le due ruote.