L’autunno è una delle stagioni migliori per pedalare.
La testa è sgombra, i colori sono magnifici e i profumi della terra, della vendemmia e dell’olio inebriano l’aria.

L’unica cosa a cui prestare attenzione è vestirsi nel modo giusto, poiché al mattino le temperature sono già rigide, mentre nelle ore centrali della giornata si avvicinano a quelle estive. La stessa cosa, poi, si potrebbe dire dei primi mesi di primavera…
Serve un abbigliamento in grado di far fronte a queste forti escursioni termiche, per proteggersi dal freddo del primo mattino, ma per non sudare troppo quando lo sforzo aumenta e la temperatura sale.

come vestirsi in autunno



Sentire freddo, ma anche trovarsi completamente fradici dopo pochi chilometri, spesso significa rendere poco piacevole la nostra pedalata ed esporci più facilmente a malattie da raffreddamento.

Un piccolo trucco per far fronte a questa forte escursione termica è quello di uscire nelle ore centrali della giornata, quando la temperatura si è già stabilizzata.
Ma non tutti hanno la possibilità di farlo e, soprattutto nel fine settimana, per fare un giro lungo siamo “costretti” ad uscire di buon mattino.

In questo caso, dunque, diventa fondamentale scegliere l’abbigliamento giusto.
A questo punto entriamo nel dettaglio e vediamo quali sono le scelte migliori per pedalare nei mesi autunnali, divertendosi e limitando i rischi di incorrere in qualche malanno.

come vestirsi in autunno

Vestirsi a strati

L’avrete sentito dire molte volte, ma nelle giornate in cui c’è una forte escursione termica è fondamentale vestirsi a strati, con capi di abbigliamento pratici, che si possano togliere velocemente e riporre nelle tasche della maglia senza ingombrare troppo.

Vestirsi in questo modo è molto utile perché evita di sentire freddo nelle prime ore del mattino e, allo stesso tempo, di sudare quando le temperature salgono, soprattutto nel caso di giornate soleggiate.

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Vestirsi a strati permette di non prendere freddo al mattino o in discesa, ma allo stesso tempo di non sudare in salita e quando le temperature salgono nel corso della giornata.

Come vestirsi in autunno: l’abbigliamento di base

Parliamo del primo “strato” di abbigliamento, che può essere piuttosto diverso tra la prima parte dell’autunno (diciamo ottobre), che negli ultimi anni è sempre stata mite, e quella che invece ci porta verso l’inverno.

Per le giornate più miti l’abbigliamento di base deve essere quello estivo, magari utilizzando un intimo non proprio super leggero, ma un po’ più protettivo.
Invece, in caso di giorni umidi o temperature più rigide, fermo restando un intimo estivo, si potrà utilizzare una maglia manica lunga da mezza stagione, oppure una manica corta più pesante.

Molte aziende ormai hanno in catalogo maglie a manica corta in tessuto antipioggia, ideali per l’autunno inoltrato.

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Se le temperature sono molto rigide si può optare per una maglia manica lunga o manica corta “invernale” (tipo quelle in tessuto antipioggia o antivento leggero). Possono essere utili anche salopette corte, ma felpate. Questa è un’ottima soluzione anche per le Granfondo di inizio e fine stagione, per essere protetti, ma non troppo vestiti.

Gli accessori indispensabili

Gli accessori che non devono mancare nel corredo del ciclista che intende pedalare con assiduità nei mesi autunnali (e poi anche nella prima parte della primavera) sono manicotti, gilet antivento smanicato, gambali, scaldacollo e sottocasco. Per le giornate più fredde e umide sono utili anche una mantellina antipioggia, copriscarpa leggeri e guanti lunghi da mezza stagione.

– Manicotti
Sono estremamente pratici: si possono abbassare velocemente quando si pedala in salita e la temperatura corporea aumenta, per poi ritirarli su per affrontare la discesa.
Inoltre, proteggono bene dal freddo del primo mattino, ma ingombrano poco nelle tasche posteriori una volta tolti.

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– Gilet antivento smanicato
Il gilet svolge la stessa funzione dei manicotti, cioè protegge bene dal freddo del mattino parti delicate come pancia, stomaco e bronchi, evitando di prendere frescate, che oltre a qualche malanno potrebbero provocare anche problemi di digestione.
Può essere velocemente aperto mentre si affronta una salita e richiuso appena si inizia a scendere.
Se le giornate non sono molto fredde, va benissimo un gilet leggero.
Nel caso di temperature più rigide esistono dei prodotti maggiormente protettivi, che però sono più ingombranti nel momento in cui andranno ripiegati e messi in tasca.

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Il gilet è molto pratico perché protegge dal freddo nelle prime ore del mattino e in discesa, ma può essere facilmente riposto nelle tasche posteriori della maglia.

– Gambali
Le gambe sono la parte del nostro corpo che soffre meno il freddo in bici, poiché sostengono la maggior parte dello sforzo e sono ben irrorate di sangue.
Tuttavia, nel caso di mattine particolarmente rigide, è buona cosa mantenere calda la muscolatura e le articolazioni delle ginocchia.
L’unico inconveniente, rispetto a gilet e manicotti, è che i gambali sono un po’ più ingombranti da mettere in tasca e più “complicati” da togliere.
Insomma, se decidiamo di indossarli, converrà tenerli fino al termine dell’uscita.

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-Scaldacollo e sottocasco
Testa, collo e cervicale si raffreddano facilmente
, anche perché non sono direttamente interessate dallo sforzo. Inoltre, prendere freddo su testa e collo è molto fastidioso, poiché il freddo da qui si “trasmette” velocemente al resto del corpo.
Senza contare indolenzimenti e mal di testa al termine dell’uscita.
Utilizzare uno scaldacollo e un sottocasco terrà lontani tutti questi inconvenienti. Sono poco ingombranti e, se danno fastidio, si possono togliere quando le temperature aumentano.

– Mantellina antipioggia
Se la giornata è molto umida, o promette pioggia, non dimentichiamo di riporre in tasca una mantellina antipioggia (meglio se di quelle veramente waterproof). E meglio se di colore fluo per farsi vedere meglio su strada.
In caso di temperature rigide, per non portarsi dietro troppi accessori, la mantellina può sostituire il gilet smanicato.
Svolge egregiamente questa funzione quando è necessario proteggersi dal vento in discesa; va utilizzata con attenzione, invece, se la indossiamo nei primi chilometri dell’allenamento: questo tipo di mantellina è scarsamente traspirante e potrebbe farci sudare troppo.
Appena “siamo in temperatura” converrà toglierla, per evitare di trovarsi bagnati di sudore già dopo pochi chilometri.

– Guanti e cropriscarpa
Mani e piedi sono le parti del corpo più soggette al freddo, un po’ perché sono meno irrorate dalla circolazione sanguigna, un po’ perché non sono direttamente interessate dall’azione della pedalata.

In ottobre, quando le temperature sono generalmente miti, non c’è bisogno di proteggerle in modo particolare. Ma quando si va verso l’autunno inoltrato e, specie al mattino, il termometro segna anche meno di 5 gradi, è bene garantirsi un po’ di protezione aggiuntiva.

Non servono accessori invernali pesanti, poiché dopo pochi chilometri ci troveremmo con quella spiacevole sensazione di sudore e bagnato. Vanno benissimo copriscarpa e guanti da mezza stagione, cioè lunghi, ma senza pesanti tessuti antivento.
Per i piedi possono andare bene anche i copri punta, che proteggono solo la parte anteriore del piede.

Non vestirsi troppo

Ci è capitato spesso di vedere ciclisti che già nei mesi autunnali pedalano indossando la giacca invernale.
Niente di più sbagliato.
Anche se al mattino le temperature sono rigide, il nostro consiglio è di non esagerare nel coprirsi.
Una giacca molto pesante ci terrà caldi appena partiti, ma alla prima salita saremo bagnati fradici di sudore. Di conseguenza, visto che le temperature sono fresche, in discesa si dovrebbe sopportare quella brutta sensazione di sudore che si “ghiaccia” addosso, rischiando pure di prendere qualche malanno.

Meglio “soffrire” leggermente il freddo nei primi chilometri (senza esagerare ovviamente), visto che appena il fisico entrerà in temperatura, la sensazione di freddo sparirà.
Insomma, se siamo già caldi appena partiti, molto probabilmente siamo troppo vestiti per il proseguo dell’uscita.

In autunno non vi vestite troppo (e mettete sempre il casco, non come in questa foto…) perché dopo pochi chilometri potreste ritrovarvi bagnati fradici di sudore.

Visibilità e sicurezza

Ne stiamo parlando con una certa frequenza e non ci stancheremo mai di farlo, poiché rendersi visibili su strada significa pedalare anche più in sicurezza.

Sebbene quello usato nelle foto di sopra non sia il più indicato per rendersi visibili in strada, utilizzare abbigliamento con inserti rifrangenti, o comunque con forti contrasti di colore, ci rende più visibili nei confronti degli automobilisti (come vi abbiamo già spiegato in questo articolo).

Questo dettaglio è ancora più importante nei mesi autunnali, quando la luce è spesso piatta e sono frequenti giornate di foschia o nebbia, che riducono ulteriormente la visibilità.
In questi casi, anche se non c’entra molto con l’abbigliamento, non dimentichiamo anche le luci a led lampeggianti.

Per restare in tema di sicurezza, suggeriamo di fermarsi a bordo strada per togliere manicotti, gilet smanicato e altri accessori.
Si perde un minuto, ma non si rischia nulla e si ripongono questi capi in modo più ordinato nelle tasche posteriori.
Potete farlo anche pedalando, ma solo se avete una buona capacità di guida della bici e, soprattutto, su strade poco trafficate.

Se non vi sentite sicuri nel togliere manicotti e gilet mentre state pedalando, fermatevi a bordo strada. Si perde solo un minuto e non si rischia di cadere.

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