Le salite sono l’essenza del ciclismo.
I “muri” con pendenze a doppia cifra fanno spettacolo e ci affascinano.
E tanta gente si riunisce lì per vedere questo spettacolo, magari dopo aver affrontato in bici proprio quei tratti di salita estrema qualche ora prima.

come scalare in bici i muri più duri

Sì, perché i “muri”, corti e ripidissimi, rappresentano una sfida con se stessi.
Uno sforzo estremo, al limite delle nostre possibilità, che ci spaventa e ci attira allo stesso tempo.
Le smorfie di fatica sul volto, le gambe che esplodono, le braccia che tirano forte sul manubrio, quel pensiero a chi ce l’ha fatto fare…
Poi, una volta in cima, la sensazione di sollievo e orgoglio per aver superato una salita “impossibile” ci ripaga di ogni cosa. Ci fa sentire forti.

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facebook.com/InnsbruckTirol2018.

Ma pedalare su pendenze estreme non è uno scherzo.
Bisogna avere un livello di allenamento accettabile per evitare di mettere piede a terra.
E oltre all’allenamento serve un po’ di tecnica e di esperienza.
Diamo per scontato che il vostro allenamento sia sufficiente e scopriamo insieme qualche trucchetto per superare indenni anche i muri più duri.

1 – Scegliete i rapporti giusti

Su pendenze estreme è difficile mantenere una buona frequenza di pedalata, ma con rapporti troppo duri c’è il rischio di piantarsi completamente e dover mettere piede a terra.
Se avete un cambio a gabbia lunga, non vergognatevi di montare un 32 posteriore, da abbinare al 34 sulla guarnitura anteriore. Con  le moderne cassette a 11 e 12 velocità la scala dei rapporti è abbastanza omogenea anche utilizzando rapporti così estremi.
Se non avete un cambio a gabbia lunga dovrete accontentarvi del 30 posteriore e poi essere bravi a gestire le energie.

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2 – Usate ruote leggere

Se avete più di una coppia di ruote a disposizione, optate per quella più leggera, meglio se a basso profilo. Maggiore è la pendenza, maggiore è l’effetto della forza di gravità, quindi l’incidenza del peso aumenta in modo più significativo su tratti al 15-20% rispetto a quelli sotto il 10%.
Per lo stesso motivo i ciclisti “più pesanti” riescono a salire bene su pendenze di media difficoltà, mentre oltre il 10% fanno molta più fatica.

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3 – Gestite le energie

Su strappi con pendenze medie superiori al 12-15% è difficile trovare tratti dove poter rifiatare.
Evitate di andare in “fuori giri” già dai primi metri della salita, perché poi sarebbe difficile recuperare e, nel caso di un tratto ancora più duro, ci sarebbe il rischio concreto di dover mettere piede a terra.
Per lo stesso motivo, se siete in compagnia o in una granfondo, non provate ad accelerare bruscamente per tenere il ritmo di chi vi supera.
Prendete il vostro passo, partite sin dai piedi della salita con il rapporto più agile che avete a disposizione, anche se all’inizio non è necessario. Stare sotto soglia su salite molto ripide non è facile, ma in ogni caso cercate di lasciarvi un minimo di margine.
Se avete ancora qualche energia residua, spendetela solo quando la vetta è a poche centinaia di metri.

4 – Bilanciate i pesi

Su pendenze estreme la ruota anteriore tende a perdere aderenza, soprattutto se tirate molto con le braccia.
Mantenete il peso in avanti, lavorando di braccia e spostandovi in punta di sella. Su salite molto ripide sarà un atteggiamento quasi spontaneo.
Alternate la posizione in piedi  a quella da seduti, non tanto per tirare il fiato (che su pendenze a doppia cifra è sempre difficile) ma per dare sollievo a schiena e braccia, che in queste situazioni di sforzo estremo sono chiamati ad un lavoro extra.

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5 – Se è bagnato, non vi alzate sui pedali

In caso di strada bagnata, o umida, le cose si fanno ancora più complicate, poiché la ruota posteriore tende a slittare, facendovi perdere aderenza ed equilibrio.
In questo non vi alzate sui pedali e concentratevi nel mantenere il peso del corpo ben centrato sulla bici. Se siete costretti ad alzarvi per qualche metro, non vi buttate troppo in avanti con il corpo.
Mantenete il peso sulla ruota posteriore, perché solo in questo modo riuscirete ad evitare lo slittamento del copertone.

6 – Scegliete le traiettorie giuste

Le salite ripide si caratterizzano per avere tornanti e curve con pendenze ancora maggiori rispetto ai tratti rettilinei.
Tuttavia, per la conformazione stessa della curva, la parte più ripida si trova all’interno della curva, mentre sull’esterno la pendenza è leggermente inferiore.
Se il traffico lo consente affrontate le curve nella parte più esterna: percorrerete un po’ di strada in più, ma facendo meno fatica.
Se siete al limite delle vostre possibilità, cercate di addolcire la pendenza “disegnando” delle curve immaginarie nei tratti rettilinei. Anche in questo modo farete più strada, ma con una percentuale di pendenza inferiore.

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7 – Concentratevi

La concentrazione gioca un ruolo di grande importanza quando si effettuano sforzi al limite delle proprie possibilità fisiche.
Focalizzate l’attenzione sulla vostra pedalata e sul vostro respiro, evitate distrazioni e concentratevi sul mantenimento di un buon bilanciamento del peso.
In fasi come queste ogni minima distrazione può compromettere la scalata e costringervi a mettere piede a terra.

8 – Fissate degli obiettivi intermedi

Anche se parliamo di salite brevi, la forte pendenza comporta una velocità molto bassa: percorrere un paio di chilometri, dunque, può voler dire pedalare al massimo sforzo per ben più di 10 minuti.
In questi case è utile porsi degli obiettivi intermedi: individuate un punto di riferimento lungo la salita,  (in corrispondenza di un segnale, di una scritta sulla strada, di un albero distante non più di 100 metri) e concentratevi nel raggiungerlo.
Subito dopo averlo fatto, individuate e raggiungete un altro punto intermedio e così via fino alla vetta.
In questo modo, procedendo per obiettivi meno difficili, sarà più semplice affrontare lo sforzo, piuttosto che pensare quanto è ancora lunga l’intera salita.

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9 – Guardate avanti

La fatica vi farà abbassare la testa, ma cercate di mantenere lo sguardo in avanti: con gli occhi guardate almeno 10 metri davanti a voi.
In questo modo non sarete sorpresi da buche, ostacoli o imperfezioni della strada che, a velocità molto basse, potrebbero costringervi a rallentare ancora e mettere piede a terra (ricordate Gianni Moscon all’ultima curva dello strappo di Innsbruck, quando ha rischiato di finire nella canaletta a lato della strada?).

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10 – Siate convinti di farcela

Dove non arriva il fisico, spesso arriva la mente. Siate convinti di farcela e avrete già fatto molto.
Immaginate di essere già in vetta alla salita e di averla conquistata alla grande.
In psicologia dello sport questa tecnica si chiama Imagery. Anche se stiamo semplificando molto, visualizzare un gesto motorio o un’azione sportiva ci aiuta a compiere meglio il gesto stesso.

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